martedì 4 gennaio 2011

ATTUALITA': L'attentato contro i Copti ad Alessandria d'Egitto

La prima questione che va chiarita è la natura del terrorismo che, con troppo facile generalizzazione viene definito, riguarda il cosiddetto terrorismo islamico. In proposito va chiarito che:

1 - Il fulcro di tale "terrorismo" è direttamente o indirettamente l'organizzazione di Al-Qaeda collegata allo sceicco saudita Osama Bin Laden, e la cui impresa più eclatante è stata l'attentato dell'11 settembre alle torri gemelle di New York. Al-Queda è una filiazione diretta delle operazioni organizzate dalla CIA in funzione anti sovietica e con teatro l'Afghanistan. Già nel 1967 la CIA utilizzò uno stanziamento di 5 milioni di dollari per organizzare scuole pseudo coraniche soprattutto ai confini con il Pakistan e con la copertura dei potenti servizi segreti pakistani facenti capo al dittatore Musharaff allora presidente pakistano. CIA e pakistani operarono in due direzioni: da un lato vennero organizzate scuole coraniche dove si distribuiva e si insegnava agli allievi una versione falsificata del Corano che santificava la guerra contro i comunisti atei e materialisti. Allegata al Corano vi era persino una simpatica pubblicazione di esercizi di matematica che proponeva ad esempio problemini di questo genere: "Un Mujahiddin punta il suo Kalashnikov contro un soldato sovietico di guardia e gli spara un colpo; la velocità della pallottola è di 100 m/s e per colpire l'obiettivo deve percorrere una traiettoria di circa 1 km. In quanto tempo il soldato sovietico verrà ucciso con il colpo che gli fracasserà il cranio?". Da sottolineare che queste notiziole sono state analiticamente pubblicate dal New York Times, che denunciava la incostituzionalità di una spesa federale volta a sostenere un movimento religioso straniero. L'altra direzione in cui si mosse la CIA fu quella di utilizzare gli allievi delle predette scuole, denominati "Talebani" (dalla parola araba "Talib" = Studente) la cui efficacissima guerriglia, abbondantemente rifornita da armi da americani e pakistani, costrinse i sovietici a battere in ritirata sconfitti.
Successivamente Al-Qaeda fu di supporto alla resistenza anti serba dei bosniaci musulmani, ma non si mise radici nella ex-Jugoslavia perchè i bosniaci se la cavarono benissimo da soli al prezzo di pesantissime perdite. Contro di loro, infatti, si allearono sotto banco i serbi di Bosnia e i croati dell'Herzegovina;

2 - Finita la guerra nell'ex-Jugoslavia i militanti di Al-Qaeda emigrarono in Somalia dove costrinsero gli americani e le truppe ONU a battere in ritirata; successivamente Osama Bin Laden fiutò nell'Afghanistan dove era esplosa una guerra intestina tra talebani di ceppo Pashtun e i Mujahiddin di etnia Uzbeko-Tagico, un nuovo possibile teatro di operazioni. L'intervento Al-Qaedista fu decisivo nel determinare la vittoria dei talebani i quali, peraltro, seguitarono ad essere considerati eroi dal governo americano, al punto che una loro delegazione fu ricevuta alla Casa Bianca dal presidente Bill Clinton. Forse nelle illuminate alte sfere della CIA e dei servizi segreti pakistani doveva covare il proposito di dirottare Al-Qaeda contro il regime iraniano o più probabilmente contro Saddam Hussein in Iraq che, ad onta delle sue nefandezze, aveva l'abitudine di impiccare i seguaci di Bin Laden;

3 - L'11 settembre cambiò completamente il quadro perchè i veri propositi di Bin Laden non erano tanto il rovesciamento degli odiati nemici occidentali quanto la cacciata dal trono saudita di amici troppo stretti dell'occidente. In sostanza Bin Laden, da buon saudita, aspirava ad impadronirsi del potere e delle risorse petrolifere del suo paese d'origine; e quindi il suo nemico non poteva che essere l'America. Il nuovo avversario era troppo potente e Bin Laden pensò bene di allargare la sua influenza e di legare a se tutti i gruppi che per qualche motivo conducevano movimenti di guerriglia con metodi terroristici (o come si usa dire in gergo militare, per combattere una guerra asimmetrica). Si legarono così ad Al-Qaeda i gruppi terroristici dello Yemen del nord, che non avevano mai accettato l'unificazione con lo Yemen repubblicano del sud; i gruppi tribali stanziati al confine tra Pakistan  e Afghanistan; i gruppi guerriglieri delle Filippine meridionali che da sempre rivendicano l'indipendenza dal governo di Manila; i gruppi terroristici della Somalia e del Sudan. Quasi sicuramente Bin Laden riuscì a mettere la sua influenza fra i gruppi terroristici salafidi che nella loro feroce lotta contro il governo algerino hanno provocato in Algeria circa 100.000 morti. Sicuramente Al-Qaeda non è estranea ai movimenti secessionisti e indipendentisti del Caucaso, a cominciare dai Ceceni. Vedendo la sua influenza e quella dei suoi seguaci allargarsi a tutte le situazioni e a tutte le entità che avevano qualche motivo di risentimento e di odio verso l'occidente e, in particolare, contro gli Stati Uniti d'America, l'emiro del terrore cominciò a sognare di poter essere il creatore di un nuovo califfato universale simile a quello dell'epoca d'ora dell'Islam. Da questo punto di vista non vi è molta differenza tra i deliri pseudo islamisti di Bin Laden e quelli pangermanici dell'imbianchino di Lienz, noto con il nome di Hitler;

4 - Quando Bush decise di invadere l'Iraq inventandosi l'esistenza di armi di distruzione di massa nelle mani di Saddam Hussein, Al-Qaeda che fino ad allora non aveva potuto mettere neppure il naso in Iraq vi si trasferì in forze, rapidamente assorbendo gli ex componenti dell'esercito iracheno sciolto in una ascesso di pura idozia dagli americani, ed estese su larga scala il metodo degli attentati terroristici tramite Kamikaze che hanno provocato in Iraq la metà delle 150.000 vittime civili del conflitto;

In questo contesto di guerra a base terroristica, che ha provocato vittime innocenti soprattutto tra le popolazioni musulmane degli stati coinvolti, sono state inevitabilmente coinvolte anche le comunità cristiane che vi risiedevano, soprattutto in Iraq. Le recenti vittime di religione cristiana registratesi in Nigeria nell'ultimo anno sono inquadrabili piuttosto all'interno della guerra civile a sfondo etnico economico che contrappone da sempre i popoli del sud a quelli del nord di quel grande paese. L'attentato che ha colpito nei giorni di Natale la comunità copta di Alessandria d'Egitto è sotto ogni profilo una inquietante novità, soprattutto perchè l'Egitto pur non essendo rimasto esenti in passato da azioni terroristiche soprattutto contro i turisti, non aveva mai avuto parte nei conflitti finora elencati. Appare evidente che il fine perseguito da Al-Qaeda con questa nuova iniziativa è di convincere l'Europa e l'occidente che sta per iniziare una generalizzata persecuzione e guerra anti cristiana da parte dell'Islam: del resto non manca, soprattutto in Europa, chi auspica un bello scontro di civiltà: basta sentire i deliri anti islamici di Von Goering Borghezio e della gentildonna Santanchè, che ha dato un suo personale contributo al dialogo interreligioso gridando dagli schermi della televisione italiana "Maometto pedofilo!".
Ci ha perciò sorpreso non poco il tono di anatema che dalla finestra della basilica di San Pietro Papa Benedetto XVI ha usato per bollare uno delle centinaia di attentati commessi in questi ultimi anni: tono che non ci era mai capitato di sentire dalla bocca del Papa per bollare le centinaia di attentati contro popolazioni musulmane e contro le loro moschee, e neppure contro gli indiscriminati bombardamenti anglo americani in Iraq e in Afghanistan, e non parliamo delle cacce all'uomo condotte da gruppi di soldati USA contro civili disarmati. E' ovvio che il Papa dovesse esprimere la sua condanna contro un attentato che ha fatto vittime tra i copti cristiani di Alessandria d'Egitto: ma non era più ovvio e più corretto che la protesta papale si esprimesse con un messaggio di addolorato sdegno al Presidente egiziano Mubarak, capo di uno stato con il quale la santa sede intrattiene regolari relazioni diplomatiche e rapporti di consolidata amicizia? E non avrebbe dovuto fare la stessa cosa il Ministro degli esteri Frattini con il suo omologo egiziano, invece di inviare messaggi all'universo mondo per invocare una mobilitazione globale contro la persecuzione dei cristiani in tutto il mondo?



P.S: Chiunque usi metodi terroristici che provocano la morte di innocenti commette un peccato che non può trovare perdono da parte di Allah, il Clemente e il Misericordioso. Questo è quanto prescrive la religione islamica e, soprattutto la "Legge di Dio". I cosiddetti "sceicchi del terrore" non possono trovare posto tra le figure che meritino rispetto e stima tra i credenti. Essi sono anzi nemici dell'Islam perchè provocano risentimento e danno un qualche fondamento alle accuse rivolte ai musulmani di essere dei sanguinari guerrafondai. Coloro che considerano islamici i terroristi di Al-Qaeda commettono lo stesso arbitrario accostamento di chi ascrive ai cristiani le imprese delle SS e dei conquistadores nel Nuovo Mondo.

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