mercoledì 8 febbraio 2012

IRAN

La minaccia di Khamenei: "L´Iran libererà Gerusalemme"

NEW YORK - L´America teme che Israele possa attaccare davvero l´Iran per fermare la costruzione dell´atomica. E l´Iran per tutta risposta soffia sul fuoco: minacciando l´America e tutto l´Occidente di rovinose ritorsioni che potrebbero sfociare in attacchi terroristici. Il segretario alla Difesa Leon Panetta non ha dubbi: «Israele dice che sta pensando a un attacco e noi abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione». Il Pentagono frena. Ma «chi oggi dice "più tardi" potrebbe ritrovarsi troppo tardi» ribatte l´alter ego israeliano Ehud Barak. Mentre a tuonare da Teheran è addirittura il numero uno del regime: per la Suprema Guida Ali Khamenei ogni attacco «sarà dieci volte peggio per gli Usa» che per l´Iran.
La scelta di far sentire sul fiato dell´Occidente una voce ben più autorevole (e agghiacciante) del presidente-fantoccio Mahmoud Ahmadinejad la dice lunga sulla pressione che gli iraniani sentono montare. Lo stesso ayatollah dice che Teheran è pronta a vendicarsi non solo di un possibile attacco ma già delle sanzioni che per il paese sono «dolorose e rovinose»: anche se paradossalmente «ci stanno rafforzando: non avremmo fatto progressi militari se non ci avessero imposto le sanzioni sul settore militare». E provoca: «Libereremo Gerusalemme».
È il motivo per cui gli israeliani vogliono accelerare: entro un anno Teheran avrà la bomba. Obama manda Panetta a frenare: ma solo dopo avergli già ordinato di preparare i piani di guerra. «Nessuna opzione è esclusa» conferma il capo del Pentagono. Negli Usa c´è chi sospetta che Barack finirà per fare la guerra perché non può lasciare soli gli israeliani: e anche perché così risolleverebbe le sue quotazioni nell´anno del voto. Ma la cosa che per ora spaventa di più gli americani è l´accenno di Khamenei «ai propri mezzi» che l´Iran ha per rispondere «se necessario».
Il capo dei servizi segreti Usa James Clapper ha detto al Congresso che l´Iran potrebbe attaccare sul territorio Usa: e come precedente ha citato lo sventato attacco all´ambasciata saudita a Washington. Gli americani temono la ricomposizione di quel che resta di Al Qaeda sotto il velo degli ayatollah: dice il Wsj che l´Iran ha già liberato quattro ex capoccia di Bin Laden detenuti lì. Il cerchio si chiude mentre gli iraniani danno il benservito anche agli ispettori dell´Onu: negando l´accesso ai siti sotto accusa. Gli inviati delle Nazioni Unite ci riproveranno il 21 febbraio. Ma davvero potrebbe essere «troppo tardi» come dicono gli israeliani: per fermare Israele stesso prima ancora dell´Iran.

Angelo Aquaro, 04/02/2012

Nessun commento:

Posta un commento