sabato 14 luglio 2012

SIRIA

Siria, l'allarme della Clinton
"L'Onu intervenga subito"


WASHINGTON - Hillary Clinton entra in gioco in prima persona sulla crisi siriana. Domani parteciperà alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, cui chiederà di "agire" subito per porre fine "ai violenti e brutali attacchi" delle forze di Bashar el Assad contro i dimostranti.
Malgrado la ripetuta opposizione della Russia (insieme alla Cina, il principale alleato di Damasco) al varo di una risoluzione di condanna, Clinton ha annunciato che domani dal Palazzo di Vetro invierà "un chiaro messaggio al popolo siriano: siamo al vostro fianco".

Domani il Consiglio di Sicurezza ascolterà dal segretario generale della Lega Araba, Nabil al Araby, il rapporto degli osservatori inviati in Siria. In oltre 10 mesi la sanguinosa repressione della rivolta, da parte del regime di Bashar el Assad, ha causato secondo stime Onu oltre 5.400 morti. La situazione sul terreno è sempre più tesa. Secondo attivisti citati dalla tv al-Jazeera, i morti oggi sono almeno 45. Stando ai Comitati di coordinamento locale in Siria (Lccs), tra le vittime vi sono almeno una donna e sei bambini. Sul loro sito Internet, gli attivisti di Lccs denunciano l'uccisione da parte delle forze governative di 25 persone a Homs, città della Siria centrale. Altre sette persone, riferiscono, sono state uccise a Daraa, nel sud (dove a metà marzo dello scorso anno sono iniziate le proteste antigovernative), cinque nei sobborghi di Damasco e due a Idlib, nella Siria nordoccidentale.

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