martedì 7 dicembre 2010

I Musulmani e le festività cristiane del Natale

I musulmani italiani e, più in generale i musulmani che vivono nei paesi a prevalente religione cattolica, compresa l'Italia, non possono che, avvicinandosi l'importante festività del 25 Dicembre, scelta come anniversario della nascita di Gesù possa realizzarsi l'augurio che, secondo la tradizione gli Angeli annunciarono con la scritta apparsa in Betlemme, in Palestina, sulla capanna in cui il Messia era nato: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e sia pace in terra fra tutti gli uomini di buona volontà". Ci auguriamo così in primo luogo che non riesplodano le demenziali polemiche provocate dalle decisioni di alcuni insegnanti e direttori didattici che negli anni scorsi non vollero adottare iniziativa di festa, dal presepe ai canti natalizi, da Babbo Natale all'albero, collegati alla motivazione pseudo cristiana di non voler offendere gli allievi musulmani e la sensibilità dei loro genitori: sono ben altre le iniziative che dovrebbero essere assunte in occasione del Natale cristiano per non offendere i seguaci dell'Islam: prima fra tutte quella di rispettare il diritto alla libertà di culto e di preghiera in decorosi locali che possano chiamarsi con il nome di moschee. Certamente i musulmani non possono raglietarsi del fatto che docenti pseudo cristiani, in nome di un malinteso rispetto verso i musulmani, invece di cantare i canti della tradizione cristiana o di allestire il presepio si mettano a far recitare in una scuola la favoletta di Cappuccetto Rosso, come è avvenuto lo scorso anno in una scuola della provincia di Treviso per la gioia di un bieco personaggio come l'ex Sindaco Gentilini o di altri sindaci leghisti come quello di Arzignano.
I cristiani festeggino l'anniversario di Gesù secondo le loro tradizioni così come i musulmani celebrano le festività della loro tradizione. Oltretutto, a differenza dei cristiani noi musulmani consideriamo con il più grande rispetto qualsiasi evento celebrato in onore di Gesù di Nazareth figlio di Maria: il Santo Profeta (Nabis), nato da donna vergine per volontà dell'Altissimo, annunciato alla Madre dall'Arcangelo Gavril e dotato da Dio del potere di compiere miracoli come guarire i lebbrosi, ridare la vista ai ciechi e resuscitare i morti. Abbiamo già ricordato come nel Corano siano dedicate a Gesù e a Maria tre delle sure più lunghe e come i nomi di Gesù e di Maria siano menzionati rispettivamente 183 e 85 volte. E i musulmani a differenza di molti cristiani o sedicenti tali, che non leggono il Santo Vangelo, il Corano lo leggono e spesso lo imparano a memoria.
Le festività natalizie potrebbero più proficuamente essere utilizzate, invece che per raccontare bugie come quella di cui si è reso responsabile un insegnante di religione, che ha spiegato come nei paesi di religione islamica è vietato ai cristiani di leggere la Bibbia e il Vangelo, per raccontare agli studenti italiani le radici più profonde della festività che si celebra il 25 Dicembre: non senza aver fatto riferimento alle parole che un grande filosofo europeo ha scritto a conclusione del suo trattato sulla tolleranza: "...E infine Dio di tutti i tempi, di tutti i mondi e di tutte le genti, fa che ogni giorno gli esseri umani, dal Siam alla California, in mille lingue diverse ricordino di ringraziarti per il grande dono che hai profuso dando loro la vita".
Insegnanti degli del nome di docenti dovrebbero cogliere ogni occasione per spiegare che gli esseri umani possono rivolgersi a Dio con parole diverse senza per questo diventare nemici e, anzi ricordando di essere fratelli. In occasione del Natale potrebbero spiegare come esso sia una festività multiculturale e multietnica, radicata nelle più antiche tradizioni europee, soprattutto nei paesi che hanno sempre praticato l'agricolture: documentandosi con un pò di sforzo potrebbero anche fornire qualche informazione in più, ricollegando le festività natalizie alle feste antichissime per il solstizio di inverno.

Secondo i Vangeli Gesù nacque in una stalla, dove i genitori, in viaggio da Nazareth a Betlemme si erano riparati durante la notte; era infatti in corso il censimento indetto dai romani e i capi famiglia erano tenuti a censirsi e cioè ad iscriversi nei ruoli delle imposte nel loro luogo di nascita. Giuseppe era appunto nato a Betlemme e il racconto rivela negli autori l'esigenza di adattare la vicenda della nascita di Gesù ai Profeti ebraici che avevano predetto che il Messia sarebbe nato a Betlemme da un uomo della stirpe di David. Giuseppe, pur essendo un valente artigiano falegname di Galilea, si riteneva discendente dal grande Re di Israele. Quanti danno completamente credito al racconto evangelico, dovrebbero ricordare che i romani erano si spietati dominatori, non privi tuttavia di eccezionale spirito organizzativi; e mai sarebbe loro venuto in mente di censire la gente in pieno inverno; ed infatti i censimenti si svolgevano nella primavera avanzata. Gesù sarebbe quindi nato tra la fine di Maggio e i primi di Giugno. Solo nel quarto secolo la Chiesa, divenuta la sola autorità religiosa dell'Impero, ne collocò la nascita il 25 Dicembre, e cioè in una data di poco successiva al solstizio di inverno. In numerosi paesi musulmani la nascita di Gesù è ancora oggi celebrata in primavera, in ottemperanza alle parole del Corano che, parlando della nascita di Gesù, dicono: "La tua nascita è un miracolo dell'Altissimo, ed essa verrà ricordata in tutti i tempi avvenire".
I motivi della scelta evangelica sono stati ricostruiti dalla ricerca di documentati studiosi:
A - Nella parte orientale dell'Impero il 25 Dicembre segnava la nascita del Dio Mithra la divinità solare della religione zoloastriana, diffusasi dalla Persia in tutto il mondo ellenistico e, più tardi grazie ai legionari che tornavano a casa, in tutta l'area Mediterranea, compresa Roma. Per la religione di Zoloastro, dopo il giorno più corto dell'anno, il Sole Invitto tornava a rinascere e a salire; in quel momento si celebravano i riti iniziatici con i quali, entrando nel mitreo (una grotta o una sala sotteranea) si riceveva la luce del dio. E così, per quanto singolare possa apparire, la nascita di un Dio fulcro del Natale, viene da una religione diversa dal cristianesimo. Del resto anche la formula con la quale iniziava la più antica messa cattolica in lingua latina era la stessa dell'iniziazione mitraica: "Introibo ad altarem Dei, ad Deum qui laetificat juventutem neam" ("Entrerò nell'altare di Dio, al Dio che rallieta la mia giovinezza"). Sacerdoti di Mithra erano anche i Magi, addirittura Santi nel Cristianesimo Ortodosso che, secondo la tradizione fecero visita al bambino appena nato guidati da una cometa e gli recarono doni rituali (epifania).
B - In occidente, e in Italia in particolare il 25 Dicembre era il giorno finale dei Saturnali, e cioè del ciclo di solenni celebrazioni e feste del Dio Saturno. Nei tempi più antichi Saturno era una divinità indigena degli agricoltori italici, che lo onoravano come protettore dei campi delle messi e del bestiame (il nome Saturno significa "seminatore" dal latino "satus uguale seminato") e lo immaginavano come un benefico vecchio generoso e bonario che assicurava la salute alle greggi, la fertilità dei campi e portava doni ai bambini. Questo vecchio benefico seguita ad essere presente anche nel mese di Dicembre: il San Nicola del meridione di Italia e della Grecia, vescovo nato in Medio Oriente e divenuto patriarca di Bari dopo che aveva miracolosamente resuscitato alcuni bambini è una specie di reincarnazione cristiana del Dio Saturno e dalla sua figura discende anche il Santa Klaus dei paesi di tradizione germanica; nel mese di Dicembre viene celebrato il vecchio barbuto Sant'Antonio Abate, cui è affidato il compito di benedire gli animali; ma Saturno rivive soprattutto in Babbo Natale. Una figura simile ricompare perfino tra gli indiani Pueblo del New Mexico.
C - Quando i romani furono plagiati dalla cultura greca, Saturno venne identificato con il Dio Kronos, il Re dell'Olimpo detronizzato dal figlio Zeus perchè aveva la brutta abitudine di mangiarsi i figli. Il vecchio Dio, condannato all'esilio si rifugiò in una terra di occidente, conosciuta con il nome di Italia, che infatti veniva chiamata in antico Saturnia Tellus (terra di Saturno), e siccome lui era un fuggiasco la regione dove prese dimora prese nome dalla parola latina "latus" cioè fuggiasco, e cioè nel Lazio.
Le feste in onore di Saturno/Kronos divennero un lungo ciclo di solennità che iniziavano il primo Novembre, giorno dedicato ad onorare le "larvae" cioè le ombre dei bambini morti prematuramente, simboleggiate dai chicchi di grano che venivano seminati nella terra proprio in quei giorni; e culminavano nella settimana a cavallo del solstizio invernale, quando spuntavano le fragili erbe che sarebbero diventate spighe. Durante i Saturnali si riteneva che il mondo di rovesciasse e che si tornasse all'età dell'oro, quando Saturno regnava su tutta la terra. In Roma e nelle città italiche si faceva di tutto. Gli angoli delle strade venivano illuminati di notte con le torce (luminarie), sulle porte delle case si mettevano ramoscelli di vischio e ghirlande di agrifoglio chiamate "stregnae"; la gente si scambiava doni, si radunava nelle piazze per grandi mangiate e bevute, ballava e cantava nelle piazze. Si festeggiava anche un simbolico ritorno all'età dell'oro, quando gli uomini erano eguali tra loro e non esistevano divieti; e infatti durante i Saturnali schiavi e padroni si comportavano da amiconi e, anzi i secondi servivano i primi e un servo veniva incoronato con un serto di alloro come signore della città. Il motto dei Saturnali era: "Una volta l'anno è giusto fare i matti"; e non si disgnevano licenze di ogni tipo compresa qualche orgia scatenata.
D - I Saturnali seguitarono ad essere celebrati anche quando la religione cristiana diventò religione ufficiale dell'impero romano e i culti pagani furono sanguinosamente repressi, mentre folle fanatiche, del tutto dimentiche della lezione di tolleranza e di amore per il prossimo del Profeta Gesù, distrussero migliaia di splendidi monumenti, templi, statue e capolavori d'arte che gli antichi consideravano le sette meraviglie del mondo. Per scardinare gli eccessi licenziosi dei Saturnali la chiesa di occidente colloco la nascita di Gesù al 25 Dicembre, mentre il periodo di festosa follia collettiva fu spostato più avanti e diventò il Carnevale. Il Natale assunse la veste completamente cristiana che conosciamo; e l'atmosfera suggestiva e commovente cara ai cristiani, grazie alla poetica fantasia di Francesco d'Assisi che inventò il presepio nella chiesa edificata a Greppio fra le colline umbre. Il Natale è perciò una tipica festa di identità italiana prima che religiosa etnica, perchè riassume in sè elementi che vengono dalla nostra eredita ancestrale che sono tanti oltre al cristianesimo e affondano nel diritto romano, nella filosofia greca e nella mitologia pagana degli antichi: si pensi alla popolarità ancora attuale di Ercole/Eracle e quante ninfe, satiri, apolli, dionisi e bacchi popolano le nostre arti figurative; e basta soffermarci sull'emozione che proviamo leggendo l'Iliade, l'Odissea e le tragedie greche. Tutto si è fuso in barba a quelli che volevano fare piazza pulita di tutto il nostro passato, come cercarono di fare, a "Reconquista" ultimata, i fanatici inquisitori spagnoli che, per cancellare la cultura araba Al-Andalus, pretendevano di distruggere la moschea di Cordoba, l'Alcazar di Toledo e all'Alhambra di Granada.
Completiamo il quadro. I popoli nordici di tradizione celtica e germanica hanno consegnato al Natale l'albero sempre verde delle foreste di abeti sotto le quali si riunivano a pregare e a celebrare le loro feste. Popoli del nord Europa e del Mediterraneo erano uniti  fin dai tempi più remoti dal suono dello strumento dei pastori: la cornamusa/zampogna, che ancora oggi echeggia nelle nostre città durante le feste natalizie, discesa dalle montagne della mia terra di origine. Perchè, care maestre che avete paura della suscettibilità inesistente dei musulmani e cari insegnanti di religione che non esitate a far svolgere ai vostri allievi temi sulla ferocia del padre pakistano che ha decapitato la figlia, non raccontate ai bambini islamici tutto quanto vi ho fin qui ricordato? Se fossi stato tra di voi, da musulmano avrei portato a scuola i canti natalizi che in un lontano 1974 registrai nella cattedrale di Remmes in Bretagna: gli esegue un magnifico coro, accompagnato dalle cornamuse. Nell'ascoltarlo la prima volta mi tornarono alla mente le parole di un poeta italiano dell'ottocento, Giuseppe Giusti, autore della bella poesia dal titolo "Sant'Ambrogio" e dedicate al coro di soldati croati che a quei tempi fungevano da truppe di occupazione dell'impero austro-ungarico: "...Sentivo in cuore la dolcezza amara dei canti uditi da fanciullo..."

8 commenti:

  1. AsSalaamu `alaykum wa rahmatuLlahi wa barakaatuhu,

    caro fratello potresti fornirmi maggiori informazioni su questo passaggio:

    "In numerosi paesi musulmani la nascita di Gesù è ancora oggi celebrata in primavera, in ottemperanza alle parole del Corano che, parlando della nascita di Gesù, dicono: "La tua nascita è un miracolo dell'Altissimo, ed essa verrà ricordata in tutti i tempi avvenire"."

    Vorrei sapere quali notizie hai di questa "festa", che sicuramente è una bid`ah, e soprattutto in che Sura è presente questo versetto.

    Grazie

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  2. Caro Fratello,
    per quel riguarda la nascita di Gesù mi risulta che essa venga festeggiata in tutti i paesi del Medio Oriente nei quali è sopravvissuta a lungo la componente dei Giudei cristiani o Ebioniti, i quali collocavano la nascita di Gesù nei primi giorni di Aprile. Leggi comunque Cor. Sura XIX, versetto 33.
    AsSalaamu `alaykum wa rahmatuLlahi wa barakaatuhu

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  3. Caro signor Domenico.

    Sono contento che lei, a diferenza della maggioranza dei musulmani, riesca a capire che esiste una grossa differenza tra religione cattolica e cristianesimo. Comunque, vedo dal suo testo, che lei non ha capito la differenza tra Chiesa e religione cattolica.

    Ho notato che lei fa ricordare benissimo ai lettori la libertà religiosa di cui dovrebbero godere tutti coloro che vivono in Italia, e, il titolo del suo blog ci induce a capire che questa libertà dovrebbe favorire l'espanzione dell'islam. Le invito a scrivere un uguale testo parlando della libertà religiosa inesistente nei paesi islamici. Dove coloro che credono che il Messia non è una religione ma ben si LA SALVEZZA, sono perseguitati dai musulmani anche fino alla morte. Che difesa lei presenterebbe a questo islam?
    Non cito altri dati, perchè leggendo la sua presentazione, giudico che lei sia abastanza informato del fatto che i nostri fratelli cristiani exmusulmani sono opressi ogni giorno in Iran, Afghanistan, Iraq, Arabia Saudita, Uzbekistan e tanti altri paesi musulmani.

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  4. Caro signor Marques.
    La invito a leggere i post nei quali si fa riferimento con documentazioni di fonte cattolica e comunque europea (Hans Kung, Storia del Medioevo a cura di Umberto Eco) i diversi trattamenti che gli arabi riservarono ai cristiani spagnoli nei quasi 800 anni della loro dominazione e, per contrasto il trattamento che venne riservato dai re cattolici ai moriscos di origine araba, per non parlare degli ebrei.

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    1. Salve sig. Domenico
      Casualmente mi è capitato di leggere il suo blog, e nonostante da queste poche righe lei mi appare come una persona di mentalità aperta e di grande cultura, non riesco a capire in pieno questa sua risposta.
      Premetto che sono piu interessato alle religioni nel senso storico che le contraddistingue, e nonostante io rispetti profondamente la cultura islamica, soprattutto in un periodo di profondo degrado sociale come il nostro non sono affatto daccordo con lei, primo perché come lei sicuramente saprà durante il periodo della cosiddetta "reconquista", ci furono brutali atrocità da entrambi i fronti, e per quanto cerchi di essere in accordo con lei sul fatto dei trattamenti durante i vari periodi di denominazione, non vedo come errori commessi in passato possano giustificare errori che si commettono ai giorni nostri; non ultimi i vari attentati commessi oggi a Baghdad e in Nigeria, proprio in nome di una religione che dovrebbe rispettare ogni tipo di culto?

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  5. AsSalaamu `alaykum wa rahmatuLlahi wa barakaatuHu,

    continuo a non trovare risposta a queste due cose molto importanti:

    * a quale "festa" che commemora la nascita di sayydina `Isa bnu Maryam (Gesù), su di lui la Pace, si riferisce? Che ci siano "giudei cristiani" o cristiani che la festeggiano nei paesi islamici è ovvio, ma non è certo una festa islamica;

    * poi soprattutto vorrei capire dove si trova il versetto di cui si riporta qui una traduzione. Il versetto XIX:33 non ha assolutamente quel significato.

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  6. Buonasera,
    sono una giovane docente d'italiano di una scuola primaria.
    In occasione delle festività natalizie, assieme alle colleghe, sto preparando una recita e dei cori natalizi cui i due alunni di fede musulmana presenti in classe non prendono parte. Oltre a questo, stiamo preparando anche dei bigliettini augurali (che rappresentano la natività) da regalare ai bambini e alle loro famiglie. Mi piacerebbe preparare dei bigliettini anche per i bambini di fede musulmana e vi sarei grata se poteste darmi qualche consiglio su cosa potrebbe essere rappresentato all'interno di questi biglietti. Grazie, SC

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  7. Non so chi abbia scritto questo articolo, ma lo inviterei a ripassare la sintassi della lingua italiana, perchè ci sono un pò di errori e frasi che non hanno senso logico.

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