venerdì 3 dicembre 2010

ALLAH (SIA LODATO IL SUO NOME!)

Il Corano parte dal presupposto che la gente della Mecca già conosceva Dio ma era diventata insensibile, stolta e infedele. Lo stesso Corano non cerca di dimostrare l'esistenza di Dio, giacché questa è evidente e già nota come verità innata: "Abbiamo dato ad essi la verità, ma essi sono dei mentitori" (Cor. XXIII, 90).
Nel Corano Dio ha molti nomi detti "i nomi più belli". Di questi tre sono usati con funzione di sostantivo: Rabb, Allah e Al-Rahman che si presentano come nomi propri di Dio. Il nome Allah, contiene in se l'articolo e dunque significa "Il Dio" per antonomasia (Al-Ilah). Muhammad universalizza e rende trascendente questa idea del Dio supremo e la riconduce al monoteismo originario. Allah è il nome proprio di Dio, nel senso che si applica solo a lui e non ad altri. 
Dio è chiamato Signore (Rabb) in connessione con un pronome possessivo e un nome: l'espressione "Rabbuka" significa il tuo Signore. 
Nella sura XCVI Dio è Creatore Onnipotente (Khaliq) che crea ciò che vuole con la sua parola creatrice "Kun" uguale "Sii". Egli è inoltre il Generosissimo (Akram) che insegna all'uomo il Corano. Pure incutendo timore questo Dio Onnipotente, o Signore dei Mondi è benevolo con l'uomo: egli è il Perdonatore (Ghafur), il Buono (Barr) e Misericordioso (Rahim), che ama gli uomini (Wadud). In quanto Creatore è sovrano dell'universo e giudice supremo della creazione, l'Altissimo; ma soprattutto è il Dio uno e unico: "Allah è unico, Allah è l'assoluto, non ha generato e non è stato generato e nessuno è eguale a Lui" (Cor. CXII, 1/4).
Si impone in un secondo momento il nome Al-Rahman tradotto in diversi modi: Clemente, Benefattore, il molto Misericordioso. Nel Corano, diversamente da altri nomi divini, Al-Rahman è sempre usato con l'articolo e sottolinea la misericordia del Dio unico. Tutto ciò che si dice di Al-Rahman si predica anche di Allah.
Si da forza e si precisa così il monoteismo che viene chiaramente proclamato: "In verità io sono Allah: non c'è Dio all'infuori di me". Dio è l'Unico, Trascendente, Creatore, Onnipotente, che tornerà nell'Ora del Giudizio come Giudice di tutto il Creato e che determina ogni cosa con la sua Volontà (In Sha'a Llah cioè "se Dio vuole"). Dio ha creato in particolare l'uomo e ha stabilito il suo destino (Cor.LXXX, 18/19) anche se misteriosamente l'uomo resta libero: "La verità proviene dal vostro Signore: creda chi vuole e chi vuole neghi". Nel testo coranico Allah, in quanto Unico e Trascendente, non ha eguali "Niente è simile a Lui". Soprattutto è il Potente, il Dominatore supremo che dirige tutto con la sua volontà, predestina al bene e al male, al paradiso e all'inferno; Egli è Paziente e Misericordioso verso i credenti, ma Castigatore senza pietà verso gli infedeli.
Il Corano ribadisce ancora che come Signore supremo non tollera altri signori accanto a se: "Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e Gesù figlio di Maria come signori all'infuori di Allah, quando non era stato loro ordinato di adorare il Dio Unico" (Cor. II, 255)..."Allah testimonia, e con Lui gli Angeli e i sapienti, che non c'è Dio all'infuori di Lui, il Vivente, l'Assoluto. Non lo prendono mai ne sopore ne sonno. A lui appartiene tutto quel che è nei cieli e che è sulla terra. Nessuno può intercedere presso di Lui senza il suo permesso. Egli conosce quel che è davanti a loro e quel che è dietro di loro e della sua scienza essi apprendono solo ciò che egli vuole. Il suo trono è più vasto dei cieli e della terra e custodirli non gli costa alcuno sforzo. Egli è l'Altissimo, l'Immenso" (Cor. IV, 48). 
Nello stesso tempo Dio è vicino a chi lo prega, ama coloro che lo amano, ma castiga i ribelli, predestina tutto ancora prima di crearlo: "Non sopravviene sventura ne alla terra ne a voi stessi che non sia già scritto in un libro prima ancora che noi la produciamo" (Cor. LVII, 22).
Il Corano, dunque non intende dimostrare l'esistenza di Dio che non può essere messa in questione dagli uomini. Dio è assolutamente esistente ed evidente, sussistente ed eterno. Viene tuttavia sviluppata nel Corano una Teologia della Creazione come segno non tanto dell'esistenza tanto dell'unicità di Dio, per coloro che seguono la retta ragione, e sono disposti a credere. Guardando le creature che nascono e periscono, Dio appare come l'unico esistente e sussistente: "Tutto quel che è sulla terra è destinato a perire; rimarrà solo il volto del tuo Signore, pieno di maestà e di magnificenza.

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