giovedì 15 novembre 2012


Israele attacca nella Striscia di Gaza 
Hamas risponde con razzi verso il Negev

Un'escalation come non se ne vedevano da almeno quattro anni, dai tempi dell'operazione Piombo Fuso: Israele, dopo aver ucciso nel pomeriggio, con un'operazione chirurgica, il comandante militare di Hamas, Ahmed Al-Jaabari, ha effettuato numerose incursioni aeree nella Striscia di Gaza, pare anche da navi al largo nel Mediterraneo. Il totale delle vittime, tra tutti i raid, ammonta a nove secondo l'inviato palestinese all'Onu. Un crescendo di tensione insomma che ha spinto l'Egitto a richiamare l'ambasciatore in Israele.
ANCORA SCONTRI - Il giorno dopo l'uccisione del capo militare di Hamas, proseguono le ostilità fra gli islamici di Gaza ed Israele. Stamane i miliziani palestinesi hanno ripreso a colpire con razzi le principali città israeliane nel Sud di Israele: Beer Sheva, Ashdod, Ashqelon. Da mercoledì sono stati lanciati oltre 100 razzi Grad e Qassam, che non hanno provocato vittime. Da parte sua la aviazione israeliana continua con insistenza i raid nella striscia di Gaza contro infrastrutture di Hamas e contro cellule impegnate nel lancio di razzi. Una di queste è stata colpita a Khan Yunes (nel sud della Striscia): tre miliziani sono rimasti uccisi. A Gaza si avverte intanto un clima di mobilitazione in vista dei funerali del capo militare di Hamas Ahmed Jaabari, che avranno luogo in mattinata. I dirigenti politici di Hamas saranno probabilmente assenti, nel timore di essere colpiti a loro volta.

ISRAELE:«APERTE TUTTE LE OPZIONI» - Mercoledì il premier di Tel Aviv Benyamin Netanyahu ha parlato alla tv di Stato, annunciando che «l'esercito è pronto a estendere l'operazione, se necessario. Oggi abbiamo rivolto un messaggio chiaro a Hamas e alle altre organizzazioni terroristiche, e se sarà necessario siamo pronti a estendere l'operazione». Mentre il ministro della Difesa, Ehud Barak, ha autorizzato un richiamo alle armi dei riservisti, dopo l'annuncio di una vasta operazione contro «obiettivi terroristici» nella Striscia di Gaza.

HAMAS: «EGITTO AIUTACI » - Dal canto suo Ismail Haniyeh, numero uno di Hamas, capo del governo palestinese a Gaza ha invitato gli stati arabi, in particolare l'Egitto a fermare l'attacco israeliano sull'enclave palestinese: «Invochiamo tutti i fratelli arabi e specialmente l'Egitto e il suo nuovo presidente, a fermare questa barbara campagna in difesa di Gaza e del suo popolo. Invochiamo inoltre un urgente incontro tra gli arabi per controbattere la brutale aggressione». E il Cairo ha fatto dunque le prime mosse: ha richiamato il suo ambasciatore in Israele e a chiesto all'Onu di convocare urgentemente il Consiglio di Sicurezza. La Lega Araba, intanto, ha indetto una riunione straordinaria per sabato.

L'AMBASCIATORE ISRAELIANO TORNA IN PATRIA - Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha inoltre convocato l'ambasciatore di Tel Aviv, Yaakov Amitai. Ma Amitai, accompagnato dal suo staff, avrebbe lasciato il Cairo in tutta fretta. Una decisione non voluta però dal governo israeliano, a quanto pare: «Nessuna azione simmetrica è stata presa nei confronti dell'Egitto» dicono fonti diplomatiche di Tel Aviv. «La nostra ambasciata è aperta e funzionante».

ALTISSIMO DIRIGENTE - Come detto, in uno dei raid aerei, era rimasto ucciso, colpito all'interno della sua auto da un missile, Al-Jaabari, altissimo dirigente di Hamas, capo dell'ala militare del movimento, uno dei ricercati numero uno da parte dell'intelligence israeliana, responsabile del sequestro del soldato Gilad Shalit. Con lui, è morto un altro esponente del braccio armato, Saed Attar. Immediata e durissima è stata la reazione del movimento integralista palestinese: «Il raid aereo di Israele a Gaza ha aperto le porte dell'inferno».OPERAZIONE COLONNA DI NUVOLA - L'esercito israeliano aveva detto che l'esecuzione di Al-Jaabari rientrava in un'operazione denominata «Colonna di nuvola» (Cloud Pillar) contro Hamas e altri fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza. L'attacco contro «Jaabari segna l'inizio - aveva detto il portavoce militare Yoav Mordechai, citato dal Jerusalem Post - di una campagna per colpire Hamas e le organizzazioni terroristiche» a Gaza. «Il primo scopo - aveva aggiunto - è di riportare la quiete nel sud di Israele» bersaglio di lanci di razzi dalla Striscia negli ultimi cinque giorno «e il secondo di colpire le organizzazioni terroristiche».

GLI USA SORVEGLIANO - Dopo l'uccisione di Al_Jaabari sono fioccate le reazioni da tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno dichiarato di «sorvegliare da vicino» l'evoluzione della situazione a Gaza ribadendo il pieno sostegno al diritto di Israele di «difendersi contro il terrorismo». Il Dipartimento di Stato di Washington ribadiva la posizione americana: «gli Stati Uniti sostengono il diritto di Israele e difendersi e condannano in modo forte il lancio di razzi da Gaza».

OBAMA - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano Mohamed Morsi. Lo riferisce la Casa Bianca in un comunicato. Obama ha lanciato un appello a Netanyahu a fare «ogni sforzo per evitare vittime civili» ma ha sostenuto il diritto di Israele di difendersi contro gli attacchi di Hamas, aggiunge la nota della presidenza americana dopo l'eliminazione da parte di Israele del capo militare del movimento islamico. Durante il suo colloquio con il primo ministro di Israele, Obama ha ribadito «il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi contro il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza contro i civili israeliani», secondo la stessa fonte. Obama e Netanyahu «sono d'accordo sul fatto che Hamas deve fermare i suoi attacchi contro Israele per cercare di allentare la tensione», sottolinea la Casa Bianca. Con Morsi, Obama ha «condannato il lancio di razzi da Gaza contro Israele e ha ancora una volta ribadito il diritto di Israele a difendersi», continua la stessa fonte. «I due leader si sono trovati d'accordo sulla necessità di lavorare insime per cercare di allentare le violenze prima possibile».

ONU - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito d'urgenza. Nel corso di questa riunione a porte chiuse i 15 membri del Consiglio hanno ascoltato le ragioni esposte dai rappresentanti delle delegazioni israeliane e palestinesi.

EGITTO: «INACCETTABILE» - L'Egitto, oltre a richiamare l'ambasciatore, ha dichiarato di ritenere «assolutamente inaccettabile» l'azione di Tel Aviv «Condanniamo nei termini più forti possibili l'uccisione di Ahmed Jaabari da parte di Israele» ha dichiarato il ministro degli Esteri del Cairo, Kamel Amr. E ha aggiunto: «L'uccisione di civili e di persone innocenti è assolutamente inaccettabile». I Fratelli musulmani, movimento cui fa capo il partito Libertà e Giustizia del presidente Mohamed Morsi, in una nota hanno avvisato Israele che «deve tenere conto dei cambiamenti avvenuti nel mondo arabo e, in particolare, in Egitto. Il nostro Paese non permetterà che i palestinesi siano oggetto dell'aggressione di Israele come in passato».

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