Nel Paese 10 mila vittime in quindici mesi"
NEW YORK - Il segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, ammette che in modo "allarmante e sorprendente" Al Qaeda deve essere stata dietro l'attentato del 10 maggio a Damasco 1, in cui hanno perso la vita 55 persone. Il coinvolgimento di Al Qaeda nella regione, ha detto Ban, "ha creato problemi molto gravi". Parlando davanti a circa 2.500 studenti che hanno partecipato all'annuale conferenza Model United Nations, il segretario ha inoltre notato che ci sono stati due attacchi contro i disarmati osservatori dell'Onu in Siria.
Ban Ki-moon ha, inoltre, sottolineato che il presidente Bashar al-Assad non ha ancora attuato completamente il piano di pace proposto dall'inviato speciale di Nazioni Unite e Lega Araba per la crisi in Siria, Kofi Annan.
Diecimila vittime. "Sono almeno più di 9mila, forse 10mila, le persone uccise negli ultimi 15 mesi" in Siria.
Lo ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, nel corso di un incontro al Palazzo di Vetro, durante il quale ha rivelato il bilancio delle vittime dall'inizio della rivolta contro il presidente siriano Bashar al-Assad. "Ora si è raggiunta una situazione intollerabile", ha aggiunto Ban Ki-moon.
Osservatori non bastano, più dialogo. Nessun numero di osservatori internazionali sarà sufficiente a ottenere la fine delle violenze in Siria se non ci sarà dialogo tra le parti, ha detto il capo della missione degli osservatori dell'Onu nel Paese, il generale norvegese Robert Mood, durante una conferenza stampa a Damasco. Mood ha lanciato un appello per porre fine alle ostilità in modo che gli osservatori possano promuovere colloqui tra le parti del conflitto. Attualmente oltre 200 osservatori delle Nazioni unite stanno monitorando l'applicazione del cessate il fuoco previsto dal piano di pace dell'inviato speciale Kofi Annan, ma ogni giorno ci sono notizie di violazioni della tregua da entrambe le parti. Mood ha avvertito che nessun numero di osservatori potrà ottenere "una fine permanente delle violenze se l'impegno a dare una chance al dialogo non sarà sincero da parte di tutte le parti interne ed esterne". Il generale ha aggiunto di essere "più convinto che mai che nessuna violenza potrà risolvere questa crisi". Secondo Mood, i recenti attacchi suicidi ed esplosioni di bombe sul ciglio della strada sono allarmanti. "Sono preoccupato - ha affermato - per gli incidenti in cui ordigni esplosivi improvvisati prendono di mira civili innocenti, persone innocenti, perché questo non aiuterà a risolvere la situazione".
Entro un mese nuovo leader Cns. Il presidente uscente del Consiglio nazionale siriano (Cns), Bourhan Ghalioun, che ieri ha annunciato le sue dimissioni, ha fatto appello a una riunione del movimento di qui a un mese per eleggere il nuovo leader. L'obiettivo, ha dichiarato Ghalioun in una nota, è "evitare un eventuale vuoto o divergenza e rispondere alle richieste della rivoluzione e dei rivoluzionari", ma anche "ribadire il serio impegno a voltare pagina e preparare il Consiglio a stare al passo con la rivoluzione, adeguando la sua azione alle sfide che il popolo deve affrontare". La rielezione di Ghalioun a un nuovo mandato mercoledì aveva suscitato ampie critiche, sia all'interno del gruppo che da parte dell'opposizione interna al regime del presidente siriano Bashar al-Assad, che accusa il Cns di non agire in modo democratico. In particolare, i Comitati di coordinamento locale, che fanno parte del Cns, hanno accusato il movimento di "impotenza politica" e di "mancanza totale di accordo con la visione della mobilitazione rivoluzionaria", ma anche di "emarginare la maggior parte dei rappresentanti della mobilitazione e dei membri del comitato generale del Consiglio stesso".
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