sabato 12 novembre 2011

REPETITA IUVANT

Alcune puntualizzazioni sul Medio Oriente

I - I FRATELLI MUSULMANI
La confraternita dei Fratelli Musulmani (Jama'Ah) è un movimento riformatore islamico fondato nel 1928 da Hassan Al Ban, ucciso nel 1942 da sicari del governo monarchico di re Faruk, ma protagonista della lotta di liberazione dell'Egitto dalla presenza coloniale inglese. Il motto dei Fratelli Musulmani è tratto dal Corano (3°, 200): "Shiru Wa Subiru Wa Rabitu Wa Taqullah, La' Allakum Tuflihuna"..."Perseverate, incitatevi alla perseveranza, lottate e temete solo Dio, affinché si possa prosperare".
La fratellanza musulmana non ha mai avuto una sede centrale vera e propria ma è sempre consistita in centinaia di istituzioni collegate tra loro: associazioni caritatevoli e categorie professionali, patronati, scuole, biblioteche, istituti culturali, una rete che ha sempre costituito quei nuclei di società civile che hanno continuato a tener viva la speranza di un paese migliore in grado di confidare sulle sue risorse umane e produttive, oltre che sulla misericordia divina.
Dagli anni della sua fondazione in Egitto la presenza dei Fratelli Musulmani si è diffusa in decine di paesi e in ogni parte del mondo e in primo luogo in tutta la Umma: la credibilità della fratellanza è stata garantita dalla coerenza delle sue posizioni politiche che possono essere definite di democrazia sociale ispirata ai principi di solidarietà contenuti nel Corano. In Europa esistono due organizzazioni che fanno capo ai Fratelli Musulmani: la FIOE (Federation of Islam Organization in Europe), e il CAIR (Concil of American Islamic Relations). Leader riconosciuti della fratellanza sono  Rashid Gannouci, tunisino leader del partito Ennahda, recente vincitore delle prime elezioni democratiche tunisine; Abdel Majid Zendahi, yemenita, fondatore e rettore dell'università dell'imam Hassan Tourabi, intellettuale sudanese, fondatore del Fronte Nazionale per lunghi anni al governo di quel paese, Yussuf Qaradawi, rettore dell'università islamica del Qatar, presidente del consiglio di "Fatwa" d'Europa saggista, considerato il gran Mufti dei Fratelli Musulmani.

II - LE PRINCIPALI NOTIZIE STORICHE SULLA FRATELLANZA MUSULMANA
Negli anni trascorsi dalla morte di Hassan Al Ban, la Jama'Ah ha subito ogni genere di persecuzione, oltraggio e mistificazione della sua realtà morale, spirituale e ideologica. Seguendo l'insegnamento del suo fondatore la Fratellanza si è sforzata di conciliare la modernità e gli assunti di democrazia e di libertà individuali che l'occidente proponeva con la fede nei principi coranici nella missione del Profeta Muhammad e nella adesione alla tradizione e alla giurisprudenza islamica. Tutto ciò non è stato permesso: non si poteva ammettere che i principi dell'Islam potessero essere armonicamente declinati con i principi di democrazia. I paesi europei e gli USA hanno appoggiato caste militari e dittatori, ideologicamente influenzabili e comunque subalterni alle linee neo colonialiste e agli interessi petroliferi occidentali; in qualche paese il cosiddetto socialismo arabo (Siria e Iraq), in altri la democrazia "popolare" (Libia), in altri ancora monarchie reazionarie che si sono impadronite del patrimonio di lotta e di sacrifici che i popoli arabi si erano sobbarcati per resistere e insorgere contro il colonialismo hanno negato ai Fratelli Musulmani la legittimazione del potere democratico espresso dal basso da una vera democrazia rappresentativa. In qualche occasione l'elemento etnico e religioso nella vita pubblica che viene spacciata come laicità è stata usata contro l'identità arabo-musulmana della Fratellanza; in tal modo è stata negata ai popoli arabi il diritto di essere uniti come Umma mentre in occidente i governi non hanno mai smesso di coalizzarsi tra loro, in qualche caso diventando alleanze occupanti di paesi musulmani come Iraq e l'Afghanistan; ciò nonostante i Fratelli Musulmani sono stati in qualche caso coinvolti in fatti d'armi sanguinosi anche se l'uccisione di Sadat, il presidente egiziano responsabile di un trattato di pace unilaterale con il nemico israeliano, gli ha visti del tutto estranei e ha in ogni caso scatenato una seconda grande repressione dopo quella della dittatura Nasseriana. In Egitto molte centinaia di Fratelli Musulmani furono assassinati, incarcerati o costretti all'esilio e i governi e i media occidentali gareggiarono nell'etichettare la Fratellanza come entità terroristica ed estremista. In tal modo l'élite intellettuale, morale e culturale dell'Egitto subì un tentativo di genocidio culturale, che si estese gradualmente in tutti i paesi arabi nei quali la Fratellanza aveva diffuso la sua influenza e posto radici profonde nel popolo. Particolarmente feroce fu la repressione scatenata dal regime siriano di Assad padre, che culminò nella distruzione a cannonate della città di Hama, che provocò oltre 20 mila morti; ma anche il regime sedicente-socialista di Saddam per lungo tempo fedele esecutore degli ordini di Washington usò nei confronti dei Fratelli Musulmani gli stessi metodi usati in Egitto e in Siria al pari del dittatore tunisino Ben Alì.
Il modificato carattere del governo turco, indispensabile alleato degli USA ma non più condizionato dal laicismo reazionario della casta militare ma anzi in larga misura ispirato ai principi della Fratellanza, ha indotto l'ultimo presidente degli Stati Uniti Barack Obama a considerare una diversa linea di comportamento nei confronti di essa: e questa è una delle chiavi di lettura delle rivoluzioni arabe vittoriose in Tunisia e in Egitto e in piena lotta contro il tirannico regime del giovane Assad siriano.
Alla luce di queste considerazioni è così possibile definire con obiettività la vera natura del movimento dei Fratelli Musulmani: non già un'entità "fondamentalista", confessionale, "islamista" collegata con movimenti terroristici ed estremisti, ma una forza autenticamente popolare, radicata tra le masse popolari arabe che aspira a portare nei paesi del Medio Oriente sistemi di governo retti da principi di democrazia e di libertà, di eguaglianza e di rispetto dei diritti umani, e tuttavia profondamente fedele alla religione dell'Islam e ai principi di cui è maestro supremo il Corano rivelato al Profeta Muhammad.

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