sabato 8 ottobre 2011

L'ISLAM IN EUROPA





Islam in Europa
   <1% (Bielorussia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Islanda, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Moldavia, Monaco, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Ucraina)
   1%-2% (Andorra, Croazia)
   2%-4% (Italia, Lussemburgo, Norvegia, Serbia, Slovenia, Spagna)
   4%-5% (Danimarca, Grecia, Liechtenstein, Regno Unito)
   5%-10% (Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Svezia, Svizzera)
   10%-20% (Bulgaria, Montenegro, Russia)
   20%-30% (Cipro)
   30%-40% (Macedonia)
   40%-50% (Bosnia-Herzegovina)
   50%-60%
   60%-70%
   70%-80%
   80%-90% (Albania)
   90%-95% (Kosovo)
   >95%


Il recente conflitto nella Bosnia-Herzegovina ha riportato, a una per lo più distratta memoria, collettiva l'esistenza di un Islam dimenticato nel cuore d'Europa. La caduta del muro di Berlino ha contribuito al riemergere di altri mondi musulmani rimossi, dall'Albania alle repubbliche islamiche dell'ex URSS (Azerbaijan, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan, Kirghizistan). E' ancora presto per valutare il tipo di Islam che emergerà da questa nuova situazione geopolitica, anche se diversi segnali vanno nel senso di una riaffermazione radicale dell'identità musulmana. 
La situazione inedita che si è creata a partire dagli anni 80' è la nascita di un Islam europeo che vuole identificarsi geograficamente con l'Europa ad ovest della Russia, frutto di flussi migratori e di immigrati di seconda e terza generazione, nati spesso sul suolo europeo, che hanno ottenuto per diritto o per naturalizzazione la cittadinanza di un paese europeo; e questa situazione si è creata mentre lo spazio economico e politico europeo si è andato consolidando. Il progetto di una maggiore omogeneità sul piano legislativo e politico ha fatto emergere la diversità di trattamento giuridico delle comunità islamiche nei diversi paesi dell'U.E: fin'ora ognuno dei paesi membri ha cercato di formulare una risposta ai nuovi interrogativi secondo la propria tradizione giuridica, le proprie dottrine politiche, la propria percezione del fenomeno religioso.
Il problema dell'inserimento dell'Islam nel quadro europeo sfocia in numerose problematiche come la futura cittadinanza europea e le sue condizioni di accesso, il rapporto fra cultura, religione e diritto e, infine, il tipo di relazioni che si instaureranno tra l'Islam europeo e quello dei paesi islamici. Le nuove comunità musulmane, nate in Europa, potranno entrare in conflitto con la cultura islamica originaria o saranno fattore di equilibrio fra nord e sud del Mediterraneo.
Non va sottovalutato il problema dell'organizzazione strutturale di queste comunità. Il recente tentativo di creare a Parigi un "concistoro di musulmani" rappresentativi dell'Islam in Francia va in questa direzione.
Dal punto di vista politico le due tendenze che si intravedono in Europa circa l'inserimento dell'Islam nella comunità riflettono le differenti filosofie politico-sociali dei diversi stati. si passa dal comunitarismo di tipo anglosassone ad un'integrazione alla francese. Esistono anche divergenze entro le stesse comunità islamiche riguardo alla strutturazione di una propria rappresentanza. La nascita di organismi e strutture comunitarie islamiche si inserisce nel dibattito fra la crescita numerica delle comunità e le loro richieste di un'intesa con i singoli stati. Le diverse comunità musulmane in Europa sono caratterizzate da un'accentuata frammentazione: si ripropone qui una problematica di partenza; l'assenza di una "chiesa" nell'Islam crea difficoltà per gli stati e per le istituzioni di trovare un interlocutore al di sopra delle parti.
Le situazioni sono spesso troppo recenti per formulare ipotesi conclusive e l'Islam europeo risente ovviamente delle dinamiche dei conflitti che attraversano in gran parte il mondo musulmano ma anche, ovviamente, del peso delle tendenze politiche, ideologiche e religiose delle popolazioni europee. 

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