venerdì 15 luglio 2011

Ahmadinejad, "Difende le Donne"

L'autrice racconta di un nuovo scontro tra il presidente iraniano con la "Guida Suprema" Khamenei e sfida la suprema autorità religiosa bloccando la separazione dei sessi nelle università.
Il ministro dell'istruzione, favorevole alla separazione, viene così costretto a fare marcia indietro. Ma gli "ultras" insorgono.
In se e per se non vi sono nel testo novità particolarmente interessanti. Sapevamo già che, a onta delle bugie occidentali, le segregate, umiliate e declassate donne iraniane che frequentano l'università sono più numerose degli uomini (2 milioni di studentesse su 3,5 milioni di studenti); sapevamo anche che il monolite clericale iraniano che tanto piace descrivere agli occidentali è una delle tante invenzioni anti-islamiche tanto di moda. Quel che ci colpisce ogni volta è invece la grandissima capacità di quasi tutti i commentatori di fare dell'Islam un unico intero fascio, procedendo sistematicamente alla continua confusione tra sciiti iranici e sunniti musulmani: che sarebbe come mettere nello stesso pentolone i cristiani cattolici apostolici romani (cui, per la verità, gli sciiti per molti aspetti somigliano) e i protestanti, che, per la mancanza di un clero organizzato, di un papa, per la scarsa simpatia o per il rifiuto dei santi, dei sacramenti, del culto delle reliquie e dei miracoli, ai sunniti maggiormente si avvicinano. Prendiamo tuttavia spunto dall'articolo che di seguito pubblichiamo per evidenziare la ineguagliabile tendenza degli occidentali di fare delle culture altrui una specie di notte "Egegliana" nella quale "tutte le vacche sono nere". Rinvieremo a uno specifico post la capacità degli stessi occidentali, e in particolare dei cattolici, di raccontare con la più grande disinvoltura bugie di dimensioni incalcolabili soprattutto quando si parla di musulmani.

Articolo di Vanna Vannuccini, La Repubblica, 15/05/2011

Ahmadinejad paladino dei diritti delle donne e della libertà della scienza? C´è da dubitarne. Ma lo scontro di potere ai vertici della Repubblica islamica può arrivare anche a questo. Da una parte c´è il leader Khamenei e i religiosi che lo sostengono, che in questi giorni hanno deciso di vietare nelle università le classi miste, riservando piani separati degli atenei alle donne che resteranno off limits per i maschi. Dall´altra c´è il presidente, con il suo gruppo di consiglieri, che cerca di cambiare la struttura del potere religioso per instaurare una dittatura più iraniana che islamica e che ha subito chiesto lo stop dei nuovi provvedimenti. Di questo scontro di potere, vale la pena ricordarlo, fa anche parte l´ambizione del presidente di darsi una propria legittimità religiosa che si richiama al Mahdi, l´Imam scomparso, più che al suo vicario in terra, che è appunto Khamenei. 
Il ministro dell´Istruzione, che aveva varato i provvedimenti, ha fatto marcia indietro, accogliendo «di cuore» l´ordine del presidente, come ha sottolineato l´agenzia Irna (vicina a Ahmadinejad). Ma gli ultrà religiosi sono di nuovo passati all´attacco: «I rettori delle Università che hanno attuato il piano di separazione dei sessi dovrebbe ricevere una medaglia di onore al merito invece dei rimproveri del governo», ha detto il più fanatico dei "predicatori del Venerdì" - e un tempo sostenitore di Ahmadinejad - l´ayatollah Ahmad Khatami (nulla a che vedere con l´ex presidente riformatore Khatami ormai ridotto al silenzio).
Nelle Università iraniane ci sono più di 2 milioni di studentesse su 3,5 milioni di studenti, ma per gli ultrà religiosi le ragazze restano solo carne. L´ossessione con il corpo femminile dei religiosi è ben illustrata dalla frase pronunciata dall´hojatoleslam Fazlali, rappresentante di Khamenei in una Università di Teheran, a sostegno della la separazione: «Nelle scuole medie ragazzi e ragazze hanno studiato in classi separate. Metterli insieme ora è come mettere un gatto davanti a un pezzo di carne. Si può immaginare che vi rinunci?». Nei blog ormai gli studenti si autodefiniscono ironicamente "gatto" e "pezzo di carne". 
L´islamizzazione degli atenei cominciò però proprio dall´inizio della presidenza Ahmadinejad, che allora era sulla stessa linea degli oltranzisti religiosi (dopo la rivoluzione c´era stata per qualche tempo la separazione dei sessi ma lentamente le cose si erano normalizzate). Ad Ahmadinejad interessava soprattutto sradicare dalle Università ogni vento di liberalismo o di critica: decine di professori sono stati licenziati o mandati in pensione anticipata. Che il presidente non sia mai stato un sostenitore della parità dei diritti lo testimoniano le decine di donne condannate perché lottavano per «un milione di firme». Ma è stato sempre pronto a cogliere ogni occasione di crearsi consenso, non a caso aveva concesso alle donne di accompagnare i mariti allo stadio. La decisione fu poi revocata su intervento di Khamenei. Lo scontro continua. Ormai ad ogni decisione presa da uno dei due gruppi di potere, l´altro risponde annullandola. Non finirà presto.

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