lunedì 19 settembre 2011

MAMMA LI TURCHI!


Cipro, la Turchia minaccia l´Europa

E' il momento del «redde rationem» fra Turchia ed Europa. E un Paese oggi economicamente più solido, e sotto il profilo geo - politico sempre più agguerrito, si presenta puntuale alla resa dei conti minacciando di voltare le spalle all´Europa. Con l´isola di Cipro, pericolosamente davanti alle coste dell´ormai nemico Israele, come possibile terreno di scontro.
Ieri il vice premier Beshir Atalay ha detto che Ankara è pronta a «congelare» le sue relazioni con l´Unione Europea nel momento in cui la presidenza a rotazione passerà, nel luglio 2012, alla Repubblica di Cipro (greca) senza prima una soluzione sull´isola divisa. «Se i negoziati su Cipro - ha affermato il vice del premier Recep Tayyip Erdogan - non hanno una soluzione positiva, e se la UE dà la presidenza dell´Europa a Cipro del sud, la crisi sarà soprattutto fra la UE e la Turchia. Perché congeleremo le nostre relazioni. Ciò causerà una rottura grave. È una decisione appena presa dal governo».
E ad attizzare nuove polemiche è giunta ieri anche la decisione del capo di Stato cipriota Dimitris Christofias di avviare «nei prossimi giorni» trivellazioni sottomarine alla ricerca di consistenti giacimenti di petrolio di nuova individuazione. Il governo aveva commissionato a un´impresa americana di condurre ricerche in un´area off shore a sud est dell´isola. Esplorazioni che potrebbero essere ora completate, in modo congiunto, con società israeliane. Il ministro degli Esteri turco Davutoglu ha definito il passo «una provocazione», affermando che le perforazioni andrebbero condivise con la parte settentrionale dell´isola. E ha avvertito che «se questo fatto compiuto continua» la Turchia potrebbe condurre proprie esplorazioni al largo, in collaborazione con Cipro Nord.
La situazione nel Mediterraneo si fa incandescente. Erdogan termina il suo viaggio «anti-israeliano» in trionfo nei Paesi della «primavera araba». Ankara rafforza la propria flotta navale, e toglie dagli aerei il dispositivo che segnala Israele fra i velivoli amici, sintonizzandolo invece tra i nemici. E Cipro, metà già in Europa, l´altra metà invece abbandonata al suo destino nonostante nel 2004 avesse con entusiasmo aderito al referendum per la riunificazione (però bocciato dalla parte greca), rischia di far naufragare i tempestosi rapporti fra la Turchia e l´Europa. Proprio il braccio di ferro sull´isola ha causato il congelamento di 18 dei 35 capitoli negoziali. La portavoce della Commissione europea, Maja Kocijancik, ha reagito spiegando che «non è il momento di fare speculazioni, la nostra linea non cambia, l´Unione Europea resta impegnata per trovare una soluzione alla questione di Cipro». E il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha dichiarato che «non possiamo permetterci di perdere la Turchia» e che «allontanarla sarebbe un errore gravissimo». Persino l´Osservatore Romano in un editoriale («Erdogan, Obama e la crisi del Vicino Oriente»), si chiede ora se nel momento in cui l´America è piegata dalla peggiore crisi della sua storia, «se la Turchia - oggi con un Pil che sfiora il 9% - possa garantire la stabilità del Medio Oriente». 



Marco Ansaldo, La Repubblica, 19/09/2011




L'articolo numero 2 che riporta le dichiarazioni dall'avvocaticchio ebreuzzo Dershovtz, pomposamente presentato come giurista e fratello del musulmano "moderato" Giovanni Pallavicini, contiene un numero tale di bugie, falsificazioni, infamie, deformazioni della realtà che non meriterebbero una risposta seria. Dichiarandosi contrario al ricorso all'ONU per riconoscere lo stato palestinese, egli sostiene che in conseguenza di ciò si rischia ora un bagno di sangue: ipotesi verosimile nel caso in cui l'aviazione criminale dello stato israeliano sia già pronta per decollare e per bombardare le città palestinesi nel caso che l'ONU riconosca fondata la richiesta che, per altro, risale ad un voto dell'assemblea generale successiva alla guerra dei 6 giorni del 1967.
Ci limitiamo perciò ad elencare molto schematicamente le scemenze in malafede dell'ebreuzzo:

I - "Abu Mazen ha sollevato nel suo popolo attese enormi che non potrà mai soddisfare. Quando vincerà l'assemblea generale i palestinesi gli chiederanno l'indipendenza che può venire solo da negoziati diretti con Israele".
L'avvocaticchio dimentica che di trattative dirette con Israele i palestinesi ne fanno da almeno trent'anni e quando gli accordi di Camp David tra Arafat e Rabin stavano per sbloccare la situazione, un "estremista" israeliano assassino Rabin, primo ministro in carica di Israele;

II - "Quando nel successivo vertice del 2000 il presidente americano Clinton e il premier israeliano Barak offrirono ai palestinesi tutto ciò che chiedevano (uno stato, Gerusalemme capitale, il diritto al ritorno dei profughi, confini sicuri e risarcimenti da 35 miliardi di dollari), Arafat rifiutò facendo scoppiare la seconda Intifada che provocò migliaia di morti. In realtà Barak non offrì proprio niente al di là di generiche chiacchiere, e del resto si era alla vigilia delle elezioni israeliane e le sue decisioni non sarebbero contate molto. Anche Clinton era "un'anatra zoppa" perché vicino alla scadenza del mandato presidenziale. Quindi Arafat rifiutò un'offerta che veniva da due soggetti che non avevano nessun potere di fargliela. A far scoppiare la seconda Intifada fu in realtà la provocatoria passeggiata del criminale di guerra Ariel Sharon sulla spianata delle mosche a Gerusalemme, grazie alla quale egli vinse le elezioni accantonando ogni proposito di trattativa con i palestinesi;
III - "Netanyahu ha accettato la richiesta USA di andare a Ramallah per discutere senza precondizioni la creazione di due stati indipendenti. I palestinesi hanno rifiutato, preferendo ottenere dall'ONU una vittoria simbolica". 
La spudoratezza dell'avvocaticchio ebreuzzo raggiunge qui la sua vetta. I palestinesi, in realtà si sono rifiutati di trattare con un losco individuo che ha persino respinto la richiesta di Barack Obama di sospendere la costruzione di nuove colonie ebraiche in Cisgiordania. Fino a quando dovremmo sopportare le menzogne di chi, credendosi il popolo eletto, si sente in diritto di stravolgere in maniera così infingarda la verità?;
IV - "Se la Turchia dovesse continuare nel suo corso belligerante contro Israele, il congresso americano varerà misure punitive drastiche e io spesso parteciperò personalmente perché venga espulsa dalla NATO. Dopo essere stata rifiutata dalla UE, Ankara ha deciso di guardare ad Est invece che a Ovest sperando di tornare ad essere il grande impero Ottomano alleato dei peggiori nemici del mondo. Ma l'America non starà a guardare". 
Dopo le minacce all'Iran, siamo già alle minacce contro la Turchia. Quali sarebbero i peggiori regimi del mondo con cui la Turchia intenderebbe allearsi? La Cina? L'India? Le repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale che parlano turco? L'Egitto liberato dal faraone ladro? I popoli arabi che si stanno scrollando di dosso le dittature filo occidentali? O gli USA versione Bush?
In realtà, in una situazione come quella attuale le minacce dell'ebreuzzo fatte per conto dell'America sono una via di mezzo fra il patetico e lo spudorato: allo stato attuale l'America non ha avuto nemmeno i mezzi per partecipare ai bombardamenti NATO in Libia. 

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