sabato 9 aprile 2011

LE FRONTIERE DI DIO

Le "parole" che Dio consegnò a Mosè come segno di un rinnovato patto o alleanza tra uomo e creatore, e che la tradizione ebraica raccolta da quella cristiana definisci "decalogo", "tavole della legge" o "10 Comandamenti", sono nella religione islamica il sostanziale contenuto della sura XVI (Il viaggio notturno) versetti 22 e seguenti:
I - "Non associare con l'unico Dio un altro Dio per non trovarti biasimato e abbandonato. Dio comanda che non serviate che lui". Il comandamento è la formulazione coranica del "Io Sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio al di fuori di Me";
II - "Dio comanda che trattiate bene i vostri genitori, sia che uno di essi, sia che entrambi raggiungano presso di te la vecchiaia. Non dire loro "Uffa" e non li prendere a male parole, ma rivolgi loro parole cortesi. Abbassa umilmente davanti a loro le ali nutrendo compassione verso di essi e dì: "Signore mio, sii Misericordioso con loro come essi lo sono stati con me quando mi hanno allevato da piccolo".";
III - "Dio conosce meglio di chiunque ciò che è nelle vostre anime. Agite con bontà e ricordate che egli perdona coloro che si pentono";
IV - "Da al parente ciò che gli è dovuto, e così dallo al povero e al ramingo ma non essere scialacquatore, perché gli scialacquatori sono fratelli del Demonio che fu ingrato al suo Signore. Ma se ti trovi a doverli rimandare senza poter dare nulla, di loro almeno una parola benevola. Non tenere la mano legata al collo ma nemmeno distendila troppo per non incorrere nel disprezzo e nell'indigenza. Il tuo Signore, che ben conosce e tiene d'occhio i suoi servi dispensa i suoi beni a chi vuole con larghezza e a chi vuole con giusta misura";
V - "Non uccidete i vostri figli per timore di miseria. Noi provvederemo a loro e a voi. L'ucciderli è un grave errore. Non uccidete le persone se non per giusto motivo. E al curatore della vendetta di chi sia stato ucciso ingiustamente noi abbiamo dato potestà di farlo, ma che egli non ecceda nell'uccidere e sarà aiutato";
VI - "Non commettete fornicazione o adulterio. E' cosa turpe e che conduce al male";
VII - "Non vi accostate alle sostanze dell'orfano se non nel modo migliore, fino a che egli non raggiunga l'età maggiore, e rispettate l'impegno assunto con lui davanti a Dio, perché dell'impegno si chiederà conto";
VIII - "Riempite la misura quando misurate e fate giusto peso";
IX - "Non seguire ciò di cui non hai conoscenza. Dell'udito, dello sguardo e del cuore, di tutti questi dovrai rendere conto";
X - "Non camminare sulla terra con insolenza; tanto non riuscirai a trapassare la terra da parte a parte ne a raggiungere in altezza le montagne".

"Tutto questo costituisce la Sapienza che Dio ti ha rivelato (Hikma). E l'ignoranza di tutto ciò è detestata dal tuo Signore e non mettere Dio con un altro Dio per non essere precipitato nella Jehenna, ripudiato e reietto".

Altre sure del Corano contengono raccomandazioni e precetti per i credenti.
In particolare la sura XXII (versetti 77 e seguenti): "O credenti! Inchinatevi e prosternatevi adorando il vostro Signore, e fate il bene se volete prosperare. E combattete per la sua causa con l'ardore dovuto. Egli vi ha eletti e non vi ha imposto nulla di gravoso nella religione che è la fede del vostro padre Abramo. Egli vi ha chiamato musulmani nel passato e in questo libro affinché il Messaggero vi faccia da testimone e voi facciate da testimoni agli uomini. Eseguite la preghiera, e corrispondete l'ovolo per i poveri, e tenetevi stretti a Dio che è il vostro Patrono e il vostro Difensore";
sura XXX (versetti 38-39): "Da il suo debito al parente, al povero e al viandante. Ciò che voi date all'usura perché si accresca a scapito dell'avere altrui non si accrescerà presso Dio. Coloro che invece daranno l'elemosina per l'amor di Dio riceveranno il doppio";
sura II (versetti 177): "La pietà non consiste nel voltare il viso verso occidente o a oriente. Pio è chi crede in Dio, nell'ultimo giorno, negli Angeli, nel Libro, nei Profeti; che offre il suo denaro per quanto lo ami ai parenti, agli orfani, ai poveri, al viaggiatore, ai mendicanti e per il riscatto degli schiavi; che esegue la preghiera e corrisponde l'ovolo. Sono pii colore che, assumendo impegni, gli mantengono e coloro che si mostrano pazienti nelle avversità, nei tempi duri e nelle situazioni disperate. Costoro sono i veri credenti, sono essi quelli che hanno timore di Dio".

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