Come più volte abbiamo avuto modo di mettere in evidenza la figura di Gesù di Nazareth (La pace e la benedizione di Dio siano sopra di Lui) è circondata di amore e rispetto nell'Islam, che vedono in Lui un Profeta investito da Dio dei poteri di compiere miracoli e di svolgere sulla terra un ruolo di santità e di bontà. L'espressione di questi sentimenti ha trovato un'importante manifestazione in una raccolta operata da saggi musulmani del X secolo, per lo più siriani e irakeni, e che è nota con il titolo "I detti o hadit, islamici di Gesù" recentemente pubblicata in Italia dalla casa editrice Mondadori. In uno di questi hadit Gesù dice: "Sono riuscito a restituire la vista ai cechi, a mondare i lebbrosi, a far camminare gli storpi, a resuscitare i morti. Purtroppo non sono riuscito a far guarire gli stupidi".
Questo hadit mi è tornato in mente leggendo le singolari affermazioni della consigliera comunale leghista Patrizia Barbieri, la quale nell'articolo che abbiamo pubblicato sopra afferma di essere contro la costruzione di moschee, perchè ognuna di esse porterebbe la guerra...Nelle moschee, infatti, non si sa in che lingua si prega, e non si riesce a capire cosa raccontino nei loro sermoni gli Imam...Vade retro Satana che parla arabo! A questa dotta intuizione, che rivela il livello culturale di non pochi dirigenti leghisti, ci sembra necessario rispondere con alcune elementari considerazioni:
1 - Così come un tempo prima del Concilio Ecumenico Vaticano II nelle chiese cattoliche si pregava in latino, senza che la maggior parte dei fedeli capisse quello che diceva, mentre nelle chiese cristiane-ortodosse si usa ancora oggi il greco bizantino che nessuno più conosce, nelle moschee le preghiere canoniche vengono dai fedeli recitate in lingua araba e chi partecipa normalmente le conosce a memoria. Se si considera che la stra grande maggioranza dei musulmani non è di etnia arabofona (si calcola che su un miliardo e settecento milioni di musulmani, meno di 400 milioni sono arabi, ne consegue che le lingue usate nei luoghi in cui i fedeli musulmani sono quasi tutti immigrati, come è a Vicenza, il problema di far capire a tutti il significato dei sermoni dell'Imam è risolto traducendolo nell'unica lingua che quasi tutti i presenti sono in grado di capire. Questa lingua è, pensate pensate l'italiano. Se vuole una conferma di questa devastante notizia la dotta Signora Barbieri potrà cliccare il sito www.islamvicenza.it. Sarà sorpresa nel trovare la visualizzazione in lingua italiana di ciò che l'Imam ha detto in lingua araba il venerdì precedente;
2 - La Signora Barbieri da per scontato che la totalità degli immigrati musulmani non sa una parola di italiano anche su questo, nel caso in cui decidesse di farci visita in un giorno di venerdì scoprirebbe con sua grande sorpresa che la stra grande maggioranza degli immigrati di religione musulmana parlano l'italiano molto meglio di gran parte dei veneti, sia perchè tra di loro vi sono persone che da più di 20 anni lavorano e vivono in Italia, sia perchè per molti di essi, quasi tutti francofoni o anglofoni imparare l'italiano non è un'impresa titanica, sia perchè i loro figli spesso maggiorenni hanno frequentato scuole italiane conseguendo titoli di studio fino alla laurea; del resto non sono pochi i laureati in Italia che frequentano la moschea. Lascio da parte gli italiani come me che all'Islam sono approdati per conversione. La Signora Barbieri vuole misurarsi con me in una gara di italiano?
3 - L'argomento è, come si capisce puramente pretestuoso. Si dovrebbe forse vietare la costruzione di una chiesa luterana a una comunità di immigrati finlandesi che parlano una lingua aglutinante tra le più difficili del mondo, come tutte le lingue "uralo-altaiche"?
4 - Esistono in Europa migliaia di moschee in quasi tutte le grandi e medie città francesi, inglesi, tedesche, scandinave, olandesi. Non risulta che in queste città siano scoppiate guerre di religione. E' molto più pericolosa la situazione in una città come Milano dove i 130 mila residenti di religione islamica non dispongano di una moschea e sono costretti a luoghi di preghiera ricavati da garage, fabbriche dismesse, locali commerciali o, più semplicemente il marciapiede. Non conosciamo i sentimenti e l'intensità della fede religiosa della Signora Barbieri, ma posso assicurarle che un credente musulmano, cattolico, ortodosso, induista matura sentimenti non proprio pacifici nei confronti di chi, occupando posizioni di potere gli toglie un diritto che oltretutto è garantito come universale dalla Carta dei Diritti Universali dell'Uomo e non tiri fuori la Signora il frusto argomento che nei paesi islamici non vi è libertà di culto soprattutto per i cristiani. Su 49 paesi di dominante religione musulmana solo 2 vietano l'esercizio pubblico di culti diversi dall'Islam. Ma in tutti gli altri esistono grandi cattedrali, scuola cristiane, cardinali, vescovi e preti cattolici. I cristiani ortodossi hanno sempre goduto di totale libertà e di grande rispetto nei paesi musulmani del medio oriente, compreso l'Egitto. Il recente attentato contro i copti di Alessandria d'Egitto, ai quali rivolgiamo parole di affettuosa e sentita solidarietà, è una grande tragedia non solo per il numero delle vittime che ha provocato ma perchè getta un'ombra sanguinosa su una convivenza pacifica e rispettosa di oltre 1400 anni. In Egitto i copti hanno occupato le massime posizioni di governo: è copto Boutros Ghali che è stato segretario generale dell'Onu dopo essere stato Ministro degli Estero sotto la presidenza di Sadat; suo nonno è stato il primo egiziano ad essere Primo Ministro nell'Egitto indipendente; il figlio di Boutros Ghali è attualmente Ministro delle Finanze nel governo di Mubarak. E' copto il grande regista cinematografico egiziano Yussef Chaine, e il famoso attore cinematografico Omar Sharif: come minoranza discriminata e oppressa non c'è male.
Il fatto è che la Signora Barbieri come la gran parte dei suoi colleghi di partito, se non è in malafede è completamente disinformata su tutto. E allora prima di sparare sciocchezze a mezzo stampa si informi: altrimenti troverà sempre un italiano di religione islamica che non ci impiegherà molto a farle fare la brutta figura che merita.
Già e questo è un elemento che troppo spesso i leghisti dimenticano: c'è un numero crescente di musulmani italiani, pronti a difendere in ogni fede i loro diritti di cittadini e a perseguire anche penalmente le notizie false e tendenziose che su l'Islam vengono profuse a piene mani.
Grazie a Dio, clemente e misericordioso, il Natale dei copti d'Egitto è passato senza che si ripetessero tragici eccidi per mano di terroristi sedicenti islamici. L'Egitto ha dato alla non ristretta folla di pulci assetate di sangue che infestano il nostro paese, e che magari sognavano qualche nuovo massacro per dare fondamento alla loro barbarica pretesa di non volere moschee in Italia, ha mostrato al mondo intero la compattezza del suo popolo, ben rappresentata dal bellissimo manifesto con cui sono state adornate le strade delle città più grandi: un grande cartellone a fondo rosso con la scritta "Siamo un solo popolo, musulmani e cristiani"; e a fianco una croce e una mezzaluna affiancate. In quel manifesto non vi era nulla di retorico o di artefatto, e il suo significato, "Diversi ma uniti", era una risposta stringata a tutti coloro che invece vorrebbero gli esseri umani diversi e perciò divisi; dimenticando che le grandi civiltà sono nate dall'incontro e dallo scambio tra diversità, mentre i periodi di barbarie coincidono con le epoche nelle quali un sistema di potere impostosi con la violenza pretende di affermare che solo i suoi valori meritano l'etichetta di civiltà. Da musulmano italiano mi sento in dovere dopo aver espresso la solidarietà e lo sdegno per quanto è stato fatto contro i copti di Alessandria, di chiedere scusa ad essi per l'inaccettabile insulto rivolto loro da Von Borghezio, deputato della Lega Nord in Torino, il quale ha detto: "Noi padani i copti d'Egitto gli accettiamo perchè essi appartengono alla nostra stessa civiltà". Forse Borghezio non sa che i copti egiziani praticano la medesima religione dei rumeni, dei bulgari, dei moldavi, dei russi, degli ucraini, di gran parte delle minoranze cristiane del medio oriente e pensa un pò!, degli abissini di Etiopia.
Ricollegandoci al detto attribuito a Gesù riportato in apertura ci chiediamo se le sue parole possano attribuirsi anche all'esagitato comportamento del nostro azzimato Ministro degli Esteri Onorevole Frattini, il quale, unico Ministro degli Esteri dell'Unione Europea si è lanciato con massiccio sfondo di messaggi televisivi alla crociata "pro copti".
Al nostro Ministro sfugge che tra le finalità dei terroristi di Al Qaeda vi è quella di ottenere attraverso i loro attentati il massimo della visibilità e della risonanza internazionale. Per loro gli ordini del giorno, perlopiù privi di ogni effetto pratico dell'ONU, dell'Unione Europea e di quant'altro, sono tutta propaganda ottenuta gratuitamente a livello mondiale: tanto maggiori sono le reazioni innocue che riescono a suscitare tanto maggiore è il peso che conquistano sull'opinione pubblica. E' chiaro che il super attivismo di Frattini ha motivazioni puramente propagandistiche, ma esso finisce col provocare un danno. Quel che maggiormente è contato per garantire ai copti d'Egitto un Natale senza sangue è stata la massiccia mobilitazione dei servizi di sicurezza egiziani e la spontanea mobilitazione a livello popolare dei musulmani d'Egitto, i quali sono arrivati ad organizzare intorno alle chiese cristiane cordoni di scudi umani.
Finalmente abbiamo potuto ascoltare nell'intervista pubblicata dal Giornale di Vicenza e rilasciata da Don Mauro Lazzarato, Direttore dell'ufficio migranti della Diocesi, parole di buonsenso e di tolleranza verso i musulmani residenti in Italia. Finalmente una voce chiara si leva in questa città ad affermare il diritto dei residenti di religione islamica ad avere MOSCHEE (e non al massimo centri culturali e sociali) e cioè luoghi di culto e finanche spazi appositi per la sepoltura dei loro morti. Il solo limite che abbiamo riscontrato nell'intervista è che essa è ancora impostata nel presupposto che il tema della tolleranza verso i musulmani e il riconoscimento dei loro diritti alla libertà religiosa sia da riportare al problema dei migranti. In notevole parte è così. Ma ormai nella sola città di Vicenza sono centinaia i musulmani, italiani o per nascita o per acquisizione delle cittadinananza; e una notevole parte di essi è nata in Italia, vi ha compiuto studi che in qualche caso sono arrivati fino all'Università. Per questo motivo è nato un comitato promotore di musulmani italiani formato da tre italiani per nascita e da tre musulmani di origine nord africana per far nascere a Vicenza UN'ASSOCIAZIONE MUSULMANI ITALIANI DI VICENZA; lingua ufficiale dell'associazione sarà ovviamente la lingua italiana anche perchè la principale funzione dell'associazione sarà quella di diffondere le conoscenze sulla storia, sulla cultura, sull'arte, sulla musica e, soprattutto sul sistema costituzionale e giuridico del nostro paese. Intendiamo contribuire a fare degli ex-migranti, italiani a pieno titolo: come lo sono quelli che tra loro sono approdati all'Islam pur essendo nati, e cresciuti in Italia, dove hanno compiuto i loro studi e hanno svolto l'intero arco della loro vita lavorativa. E' bene che si sappia che la categoria degli italiani convertiti all'Islam è molto più numerosa di quanto si possa immaginare e nelle sue file è dato annoverare uomini di cultura, scrittori, giornalisti, professori universitari, funzionari pubblici, cantanti, medici, ingegneri, architetti, avvocati e ogni altra categorie di persone in grado di dare al progresso del nostro paese un contributo pieno e qualificato. Si mettano il cuore in pace i leghisti: i musulmani italiani sono in continuo aumento come, del resto, i musulmani di tutti i paesi d'Europa. E non saranno le becere manifestazioni di barbarie, di xenofobia, di razzismo a fermare il processo: che è parte ineludibile del processo storico che riporta in prima fila nella costruzione del futuro dell'umanità le antiche culture che maggiormente hanno contribuito alla civiltà umana fra le quali va annoverata soprattutto in Europa la grande civiltà islamica fiorita dalle parole del Corano.
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