In una affollata assemblea di quanti hanno sottoscritto la richiesta di adesione è stato approvato all'unanimità lo statuto dell'associazione art. 19 - In difesa dei diritti civili.
Ad essa possono aderire tutti i cittadini italiani di religione islamica nati in Italia o naturalizzati ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.
L'associazione si propone di svolgere tutte le attività necessarie a dare ai cittadini musulmani il pieno godimento dei diritti garantiti dalla costituzione e in particolare dall'articolo 18, 19 e 20. L'associazione, inoltre ai fini di una totale integrazione dei cittadini di origine straniera, si propone di organizzare corsi di formazione storica e giuridica e, inoltre di rivendicare la pronta attivazione di servizi pubblici garantiti dalle leggi: in particolare la disponibilità di spazi cimiteriali acattolici e la possibilità di godere dell'insegnamento della religione islamica nelle scuole pubbliche come alternativo all'insegnamento della religione cattolica. L'associazione è impegnata anche a formare persone, soprattutto giovani in grado di ricoprire con decoro e competenza cariche pubbliche elettive nei vari livelli delle istituzioni democratiche.
L'associazione disporrà a partire dal mese di Febbraio di una propria sede, dove, in relazione al suo carattere laico, non avranno luogo attività di culto religioso. La lingua ufficiale dell'associazione è la lingua italiana. L'assemblea ha eletto all'unanimità un organismo di direzione formato da tre fratelli:
- Domenico Buffarini, responsabile giuridico e portavoce
- Stefano Akran, segretario
- Hamou Feddag, responsabile iniziative culturali
Tale organismo ha carattere provvisorio e verrà successivamente allargato ed integrato fino a comprendere un responsabile giovani e un responsabile femminile.
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