La Repubblica del 14 Gennaio ha pubblicato questo bellissimo blog a firma di Fares Mabrouk dal titolo
"E' IL MOMENTO DI SOGNARE":
"Siamo soli, nella rabbia e nell'inquietudine, contro un regime che ha sbagliato secolo e paese. Nessun partito politico, ne organizzazione o associazione, ne alcuna figura dell'opposizione o di partito può rivendicare questa rivoluzione dei Tunisini, ne dirsene iniziatore. La rivolta viene dal popolo e gli appartiene. Questo popolo, che certi ritenevano di tenere al guinzaglio, dà una lezione alla sua classe politica e al mondo.
E' compito dell'élite del nostro paese rispondere all'appello e immaginare il futuro. Dobbiamo costruire i nostri modelli politici, economici, sociali e culturali. Dobbiamo dimostrare al mondo cos'è una democrazia araba. Sognare una Tunisia portatrice di speranza per tutti. Ma per far questo due condizioni sono necessarie. Dobbiamo riprendere possesso del diritto di parola cui non avremmo mai dovuto rinunciare. L'altra condizione è stipulare come in un contratto il rapporto tra i Tunisini e la loro èlite politica. Quest'ultima deve essere al nostro servizio, e non viceversa. Per non vanificare i sacrifici, per onorare i nostri giovani uccisi è urgente sognare la Tunisia di domani. Sognamo!"
Queste splendide parole sono il più degno commento della più splendida dichiarazione d'onore sulle folle che nelle piazze, a decine di migliaia, ha sfidato le pallottole del mafioso Ben Alì. Ora il tiranno da segni di cedimento e ordina ai suoi sgherri di non sparare sulla folla. La piazza, i giovani, le donne, gli anziani persino i bambini, esulta: "Vittoria!" Come musulmani e come italiani abbiamo seguito con sdegno, con trepidazione ma anche con una sorta di fierezza gioiosa i milioni di Tunisini che hanno dimostrato al mondo l'amore per la libertà, per la giustizia e per la democrazia, che quando ha solide radici nella coscienza del popolo, non ha bisogno di armi straniere che perseguono ben altri fini per vincere la sua battaglia e il suo diritto di esistere. Onore al popolo tunisino. E vergogna al governo italiano che unico tra i paesi della comunità europea, ha avuto la spudoratezza di dichiararsi al fianco del dittatore tunisino. E vergogna in particolare sul Ministro degli Esteri Frattini che, mentre a sparso lacrime false sui copti uccisi in Egitto da un attentato criminale, non ha detto neppure una parola per i quasi cento morti tunisini e per le loro famiglie. Vergogna, vergogna, vergogna!
Ora c'è da esprimere l'auspicio che la rivolta tunisina sia la spinta necessaria agli altri paesi arabi per liberarsi finalmente dei tirannelli corrotti e dei piccoli despoti da burla tanto graditi al nostro presidente del consiglio e perchè si dimostri al mondo che la democrazia non è solo il frutto della civiltà occidentale, ma un fiore splendido che cresce sul terreno fecondato dall'amore, dal senso di giustizia e di fratellanza fra gli esseri umani che vibra in ogni versetto e in ogni sura del sublime Corano. Allah è il più grande! Allah-U Akbar! Dio è il più grande!
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