martedì 30 agosto 2011

CERCHIOBOTTISTI, IGNORANTI, BUGIARDI, IPOCRITI...SONO QUESTI I PROTAGONISTI DELLA NUOVA "GUERRA SANTA" CONTRO L'ISLAM NEL MOMENTO IN CUI DALL'ATLANTICO ALLA MESOPOTAMIA SOFFIA UN IRRESISTIBILE VENTO DI LIBERTA'

I - Nell'articolo pubblicato da La Stampa di Torino, la giornalista Antonella Rampino ha voluto dare una analitica dimostrazione di totale ignoranza in tutto ciò che riguarda la storia, la filosofia, il diritto e la religione islamica sulla quale, per altro, discetta con grande disinvoltura.
L'oggetto dei suoi strali è il progetto di costituzione tracciato dal consiglio nazionale di transizione libico del 29 Marzo scorso. Secondo la semi analfabeta autrice gli aspetti che dimostrerebbero come il citato consiglio nazionale nasconda dietro l'immagine di "stato laico" dotato di costituzionale riconoscimento del rispetto dei diritti umani, dei diritti delle minoranze, dei più deboli, senza differenze di colore, genere, razza e censo si nasconderebbe un progetto di stato islamico fondamentalista e clericale in tutto simile all'Iran degli Ayatollah. A sostegno di questa bislacca convinzione la signora sottolinea che:
A - Nella prima riga del progetto si parla "In nome di Dio Clemente e Misericordioso" mentre all'articolo 1 si afferma che "La Sharia islamica è la fonte principale della legge". L'incolta ignora, naturalmente che il riferimento a Dio è un costume espressivo che vale per tutte le manifestazioni pubbliche di pensiero fatte in una comunità islamica, dove Dio, a differenza delle società pseudo cattoliche, conta molto, anche perché è l'unico Dio, che abbraccia tutte le creature quale che sia il loro credo religioso. In più Dio è un'essenza spirituale che pervade l'esistente e non può essere immaginato come un buon padre con la barba che vola sulle acque. Se vogliamo essere sintetici, l'unico Dio dell'Islam è il principio di tutte le cose e la sua natura può essere definita solo correndo insieme alla ragione e alla fede. Il Dio musulmano somiglia molto al Dio di tutti i tempi, di tutti i luoghi e di tutti gli esseri di cui parla niente di meno che Voltaire e quasi tutta la filosofia occidentale più nobile. E' il Dio di Beethoven menzionato ne l'Inno alla Gioia della 9a Sinfonia: "Tenetevi abbracciati o milioni di uomini. Senti tu sopra di te il Creatore, o Mondo?". Forse per la domestica in seconda del giornale di Angnelli sarebbe stato più moderno dire: "Tenuto conto delle leggi universali della globalizzazione e del mercato...";

B - La Sharia non è, come immagina la nostra insipiente giornalista una specie di prontuario delle più efferate torture e delle più sanguinarie procedure giudiziarie (un'opera del genere esiste ed era il prontuario ad uso degli inquisitori per procedere agli "interrogatori" degli eretici e, soprattutto delle donne accusate di stregoneria). Per l'Islam la Sharia è "la strada che conduce all'acqua" e cioè, con una metafora facilmente comprensibile per chi conosce le condizioni ambientali dei deserti d'Arabia, la strada che indica la via per arrivare alla luce divina. Si dovrebbe aprire qui un discorso molto lungo, ma per brevità ci limiteremo a dire che nell'Islam la Sharia è l'equivalente dei 10 comandamenti e dei più importanti precetti della Chiesa. In questo senso essa è la fonte principale del diritto positivo, e cioè delle norme giuridiche che la comunità si da per non discostarsi da comportamenti leciti. La Sharia è la base del "Fiqh" e cioè della elaborazione interpretativa della giurisprudenza, e il complesso dei principi ispiratori di ogni "kanun", legge positiva e messa da chi è titolare del potere. Dire che la Sharia è la base e la fonte del diritto islamico equivale a dire che nei paesi dove prevale la tradizione religiosa giudaico-cristiana, gran parte del diritto penale e civile si ispira ai principi etici contenuti nelle Tavole della Legge: che, per chi le legge, sono molto simili alle "Frontiere di Dio" elencate nella XVI sura del Corano;
C - Il fatto che per regolare il diritto di proprietà si rimanda alla legge, non significa che in Libia un "occhiuto" comitato instaurerà un sistema economico ispirato al comunismo marxista-leninista; ma che, come in Italia e in tutto l'occidente, l'esercizio del diritto di proprietà potrà conoscere limitazioni normative ispirate al rispetto del bene comune, dell'ambiente, dei diritti altrui: ad esempio leggi urbanistiche, leggi sui limiti spaziali del diritto di proprietà, leggi fiscali ecc.ecc.
Del pari, dire che, i diritti di libertà, di riunione, di espressione, di organizzazione dei partiti politici va regolato attraverso leggi specifiche, non significa che tali diritti sono svuotati di ogni contenuto: in Italia molti di tali diritti previsti dalla Costituzione sono rigorosamente regolati dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, perché in un paese libero nessuno può fare quello che gli pare.
Forse alla signora Antonella Rampino questa elementare regola di democrazia è andato sfumandosi dopo un ventennio di governi berlusconiani;
D - L'ultimo strafalcione della non dotta signora è quello di aver parificato il consiglio provvisorio della rivoluzione libica al consiglio supremo della rivoluzione islamica in Iran. La signora ignora, col resto, che in Libia predomina l'Islam sunnita, che non ha preti e quindi il consiglio provvisorio della rivoluzione libica non può essere formato da Ayatollah, ma è in tutto simile al modello della "Shura": il consiglio di cui parla il Corano come forma per gestire il potere raccogliendo le rappresentanze delle tribù, delle comunità sparse nel deserto, delle genealogie più importanti, dei sapienti, e degli sheik.




II - Non ho ritenuto meritevole di pubblicazione l'articolo del Giornale di Vicenza a firma di Marino Smiderle e pubblicato in data odierna col titolo "I sogni della piazza diventano incubi per i copti egiziani". Il suo contenuto è infatti di terza mano, consistendo nel riassunto di un'intervista a un signore egiziano di religione copta rilasciata al New York Times. Di Marino Smiderle ho già avuto modo di misurare il suo anti islamismo infarcito di luoghi comuni e sostanziale ignoranza della storia e delle religioni abramitiche, compresa quella cristiana. Naturalmente, con la slealtà tipica delle migliori firme del Giornale di Vicenza pubblicò le mie risposte a modo suo, ma chi ha la pazienza di cercarle le trova tra i primi post di questo blog. In questa sede mi soffermo soltanto su una simpatica idiozia dovuta al suo pressappochismo presuntuoso. Secondo lui, infatti, i copti sono i cristiani egiziani nativi. Prima della conquista del paese da parti dei musulmani e per tutta l'epoca romana l'Egitto era cristiano. Più avanti il termine copto venne utilizzato per definire gli egiziani cristiani che si rifiutarono di unirsi in matrimonio con gli invasori arabi. A parte il fatto che la maggioranza della popolazione egiziana era in grande maggioranza di religione greco-ortodossa perché parlava lingua greca, riesce difficile capire come abbiano fatto i circa 10 mila guerrieri arabi dell'esercito del califfo Omar, che nel VII secolo conquistarono l'Egitto, a congiungersi in matrimonio con alcuni milioni di donne non arabe trasformando la stragrande maggioranza della popolazione egiziana in arabi per lingua e religione. In realtà l'islamizzazione dell'Egitto, come del resto quella del medio oriente e dell'impero del nord Africa, avvenne pacificamente a causa della superiore cultura di cui gli arabi erano portatori e, soprattutto, della estrema tolleranza religiosa e del sistema fiscale molto meno esoso di quello bizantino. Tra le altre cose il califfo Omar fece ricostruire la grande biblioteca di Alessandria d'Egitto, incendiata qualche secolo prima dal vescovo cattolico San Cirillo, dottore della Chiesa, proclamato tale nel 1878 da Leone XIII. Cirillo, oltre allo sterminio totale della numerosa popolazione ebraica di Alessandria, costrinse i pagani a subire il Battesimo. Rimarchevole la condanna a morte come strega di Ipazia, matematica, astronoma e fisica la cui fama era tale che Sant'Agostino, vescovo di Ippona, le inviava lettere che iniziavano con l'espressione "Cara Sorella". Ipazia venne scuoiata viva dai talebani di Cirillo (i Parabolanti) e, poiché dopo il trattamento era ancora viva, venne fatta sbranare dai cani. 
Dedico questo edificante episodio all'attenzione di quanti, in nome di un cattolicesimo che non centra molto con Gesù, spirito di carità e di bontà (Su di Lui la pace di Dio), scrivono sull'Islam le più spregevoli menzogne. 
L'ultima, in ordine di tempo, risale a ieri. Monsignor Dal Ferro, attivissimo propagandista del dialogo inter-religioso, ha inaugurato un secondo centro islamico a Vicenza, nel corso del quale uno dei suoi coprotagonisti, certo Giovanni Zanolo, convertito all'Islam e sedicente rappresentante dei musulmani vicentini ha affermato che la sua organizzazione conta in Italia circa 50 mila adepti, che sarebbero, a suo dire, i musulmani "moderati".
E' una distinzione che credevo fosse propria dei leghisti e di quelli che la pensano come loro. Io ho sempre saputo che la distinzione fondamentale tra i musulmani è quella tra sunniti e sciiti. 

Mi impegno a ricambiare il favore di Monsignor Dal Ferro, cui debbo già un intervento presso la mia comunità di appartenenza che sollecitava la mia non utilizzazione pubblica in rappresentanza dell'Islam vicentino, utilizzando il blog che ho aperto per rispondere in maniera efficace allo ostracismo cattolico pubblicando numerosi post che raccontano le più edificanti pagine della storia della Chiesa Cattolica.
Per dialogare bisogna conoscersi bene! 

1 commento:

  1. Carissimo Domenico, se non ti spiace ho intenzione ( e ho già iniziato a dire il vero) a postare alcuni articoli del tuo blog sulla mia bacheca di facebook, per darti un sostegno.
    Un abbraccio fraterno
    Francesco

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