Questo brano è l'introduzione alla traduzione italiana dell'opera "20 principi per conoscere l'Islam"
di Hassan Al Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani e fucilato dagli inglesi per la sua resistenza al dominio coloniale. Lo pubblico dedicandolo a un mio cugino, di cui avevo perso praticamente le tracce da quasi 50 anni. Inaspettatamente ho ricevuto da lui una telefonata e così ho scoperto che il cugino era diventato un caro fratello.
Allah-u Akbar!
"Alla vita, alla morte, all'amore. Alla natura e a tutti i suoi elementi...Ai sassi, alle pietre, ai cristalli, agli alberi, alle stelle, al vento, alle acque, alla terra, al fuoco, alle rocce...Al creato di Allah...Tutto vibra...Tutto è vivente....
Che Allah perdoni le nostre manchevolezze
Che Allah perdoni la nostra superficialità.
Lo glorificano i sette cieli e la terra e ciò che si trova in essi, non c'è nulla che non lo glorifichi con la sua lode..."
(Corano XVII, 44)
Quello che vorremmo trasmettere con questo libro in modo chiaro e immediato è cosa fa parte dell'Islam e cosa no.
Vogliamo, In Sha'Allah, sottolineare che:
L'Islam rispetta gli altri, non li giudica perché solo Dio ha il diritto di giudicare, non lede la libertà o il diritto altrui; perché soltanto Dio converte i cuori, mai gli uomini e tanto meno la forze; perciò non c'è alcun disprezzo per chi non è come noi, ne intendiamo fare proselitismo.
"NESSUNA COSTRIZIONE PUO' ESSERVI NELLA RELIGIONE" (Cor. II, 256)
"Se il tuo Signore avesse voluto, avrebbero creduto coloro che sono sulla terra, tutti totalmente; costringerai tu gli uomini ad essere credenti?" (Cor. X, 99)
"Ricorda, tu sei solo un ammonitore non sei impositore su nessuno" (Cor. LXXVIII, 21)
"Non spetta a te la loro guida, ma Allah guida chi egli vuole" (Cor. II, 272)
"Non può un'anima credere se non con il permesso di Allah" (Cor. X, 100)
Intendiamo solo far conoscere, a chi lo desidera, cos'è l'Islam originario, quali ne sono le fonti e le regole principali.
Quando citeremo un divieto o un'eresia rispetto al nostro credo vorremo semplicemente indicare ciò che nella nostra religione non è ammesso; al di fuori di ciò ognuno è libero di pensare ciò che vuole; vogliamo solo che sia privo di ambiguità ciò che non ne fa parte.
Questo non significa che siamo ostili o intolleranti verso chi è diverso da noi e non è musulmano:
"A VOI LA VOSTRA RELIGIONE, A ME LA MIA RELIGIONE" (Cor. CIX, 5)
Non possiamo invece accettare chi inquina il nostro credo.
Chi si dichiara musulmano, ma modifica il credo, rinnegando i principi fondamentali dell'Islam e stravolgendo le regole del culto, non solo fa del male a se stesso, ma danneggia e confonde i credenti sprovveduti e chi si vuole avvicinare all'Islam.
Il nostro dovere e la nostra intenzione, In Sha' Allah, è solo impedire la deformazione del nostro credo, mai di imporlo.
Inoltre gli insegnamenti dei profeti ci incitano ad accogliere di buon grado tutto quanto vi è di buono e di utile, qualunque ne sia l'origine, a condizione che non contrasti con i nostri principi.
In ultima istanza tutto il creato appartiene e dipende solamente da Allah; quindi un musulmano ha il dovere di rispettarlo totalmente, così come deve rispettare la dignità di ogni creatura ed evitare di compromettere i diritti di qualcuno. Allah, a tal proposito, ci mette in guardia dall'implorazione di chi subisce un'ingiustizia, musulmano o non musulmano che sia. In questo senso il Profeta, la Pace dell'Altissimo su di Lui, riporta:
"...Temete l'invocazione di chi è oppresso perché tra lui ed Allah non c'è alcun velo".
La lode appartiene ad Allah, Signore dei Mondi (Rabbi Alamin).
La pace, la misericordia e la benedizione di Allah siano su di te, fratello.
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