martedì 2 agosto 2011

RAMADAN 2011

Il mese di Ramadan è il mese più sacro per i musulmani, non solo perché è quello nel quale attraverso la rinuncia  e la preghiera ogni credente si avvicina maggiormente all'Altissimo, ma perché fu nel mese di Ramadan che il Profeta Muhammad, la Pace di Dio sopra di lui, ricevette da Gabril il Sublime Corano. Il Ramadan è il mese nel quale la notte del destino, quella nella quale migliaia di angeli discesero sulla terra per indicare la giusta via da seguire e che per questo è più lunga di migliaia di anni, ma è anche il mese nel quale i musulmani hanno la possibilità o, meglio, il dovere di offrire la propria capacità di rinuncia e la propria generosità al Creatore dell'Universo, Allah-U-Akbar, aumentando il numero delle preghiere e soprattutto sperimentando, se benestanti, cosa significhi l'esistenza di quanti per la loro povertà sono costretti a rinunciare al cibo e all'acqua; ma possono anche e debbono offrire ai poveri che hanno digiunato durante il giorno cibo e bevande abbondanti con cui festeggiare le ore dopo il tramonto, in modo che tutti ricchi, gente comune, poveri, stranieri possano sentirsi uguali e fratelli e sorelle tra loro. Ho due motivi personali per avere con il mese di Ramadan dei legami che risalgono a quando non ero ancora un "muslim":
I - Nel 1958, appena ventenne, nel mese di Agosto partecipai a un campo estivo organizzato dai giovani socialisti e laburisti europei. Ero allora un militante della gioventù socialista italiana e l'organizzazione che curava l'allestimento dei campi estivi era "la Lega dei Falchi Rossi". Nel campo vi erano giovani italiani, francesi, tedeschi, scandinavi, greci. Non vi erano invece spagnoli e portoghesi ne giovani dei paesi dell'est europeo che vivevano ancora sotto regimi dittatoriali e non potevano usufruire della libertà di essere socialisti o di altri partiti. Fu particolarmente festeggiata invece la delegazione dei giovani del Neo Destour, il partito socialista tunisino del grande leader Bourguiba, perché la Tunisia aveva appena conquistato la sua indipendenza: posso ricordare che fu la delegazione più festeggiata;
II - Come ho raccontato nella pagina di apertura a questo blog, il 27 Agosto 1981, in una notte stellata dell'Arizona ebbi la prima percezione di quella che era stata la Notte del Destino. Da lì è partito il mio lungo percorso che mi ha portato a pronunciare la Shahada nel centro islamico di Vicenza. Attualmente credo di essere il musulmano più vecchio della comunità islamica vicentina.
Proprio per questo mi sento di dover dedicare il mio Ramadan iniziato ieri sia alla memoria dei giovani norvegesi uccisi da un nazista anti islamico e morti innocenti, pieni di speranze nell'isola di Utoeya mentre passavano le loro vacanze in un campo simile a quello che ho ricordato prima (fra di loro vi erano anche giovani fratelli e giovani sorelle musulmani, diventati figli di Norvegia grazie alla gentilezza e allo spirito solidale di quel popolo), sia alle decine di migliaia di giovani siriani che da mesi, uscendo dalle moschee nei venerdì di preghiera, affrontano a mani nude le pallottole degli sgherri di un criminale assassino al grido di "Dio è il più Grande!". Negli altri giorni della settimana affrontano in numero imprecisato e neppure conosciuto arresti, torture, sevizie di ogni genere, decisi tuttavia a non arrendersi perché la libertà è il dono più grande che Dio ha dato agli esseri umani: "la Libertà bella scintilla divina scesa dal paradiso a noi", come canta l'Inno alla Gioia di Beethoven. Prima o poi, poiché Dio lo vuole, essi vinceranno: perché non si tratta di conquistare città o di imporre la propria fede e le proprie idee ad altri e neppure di acquisire benefici personali, ma di portare nella loro patria ciò che Dio ci ha garantito creandoci.
Poiché, come ho ricordato prima, sono ricco di anni e anche di un pò di esperienza, prego Dio che eviti che nelle nostre comunità formate in gran parte da immigrati abbiano ad esplodere piccole beghe di condominio, basate sulla rivendicazione "noi marocchini", "noi tunisini", "noi bosniaci" ecc.ecc. In tutta la loro esistenza, ma specialmente quando si vive in un paese straniero, circondati da gente per lo più ostile quando non nemica, non dovrebbero esistere "nazionalità" o differenze di etnia; ma tenere sempre in mente che si è prima di tutto musulmani, dediti e obbedienti verso l'Altissimo. Chi manca a questo precetto offende il nome di Allah.

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